Il filosofo Giulio Giorello si è spento a Milano all’età di 75 anni. Filosofo marxista, oltre ad essere un grande scrittore è stato anche un professore universitario
L’Italia piange il filosofo Giulio Giorello. L’uomo, 75enne, è morto in seguito a complicazioni dovute al coronavirus che lo aveva colpito due mesi fa. Solo tre giorni fa aveva sposato la sua compagna, Roberta Pelachin. Sono state tante le persone che gli hanno dedicato un pensiero sui social network, tra questi anche il premier italiano Giuseppe Conte, il quale gli ha dedicato un sentito messaggio: “Giulio Giorello è deceduto. Filosofo raffinato, epistemologo, grande appassionato delle questioni riguardanti il “metodo” della scienza. Ha riflettuto intensamente anche su etica, politica, religione. L’Italia perde un grande pensatore, mai banale. Ci restano le sue dense pagine.”
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Giulio Giorello, una vita dedicata alla filosofia
Alla filosofia ci aveva dedicato un’intera vita Giulio Giorello, allievo del marxista Ludovico Geymonat, a cui era succeduto sulla cattedra di Filosofia della Scienza all’Università Statale di Milano. Laureato sia in Filosofia che in Matematica, è stato responsabile della collana Scienza e Idee per l’editore Cortina. Filosofo eclettico interessato non solo alle cosiddette “discipline alte”, ha scritto varie opere dedicate anche alla musica e ai fumetti. Tra questi si ricorda la “Filosofia di Topolino“, dove attraverso il noto topo della Disney raccontava storie del Novecento in maniera farsesca. Nel 1981 ha curato per l’editore Mondadori l’edizione italiana di Sulla libertà di John Stuart Mill. Filosofo rigorosamento ateo, tra i suoi scritti sulla religione si ricordano: Senza Dio. Del buon uso dell’ateismo (Longanesi, 2010); Libertà. Un manifesto per credenti e non credenti (con Dario Antiseri), edito da Bompiani e Di nessuna chiesa. La libertà del laico (Cortina).
