Rivolta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere con un agente delle penitenziaria ferito: un intero padiglione sotto il controllo dei detenuti
Ancora una rivolta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Notte di tensione nell’istituto penitenziario, già al centro delle cronache per le indagini in corso sui presunti pestaggi operati dagli agenti di polizia penitenziaria contro i detenuti lo scorso 6 aprile. Per quell’episodio sono 57 gli agenti sotto indagine. Intanto però la situazione è molto tesa come dimostra quanto accaduto questa notte.
Nel reparto Danubio, 50 detenuti sono riusciti a prendere il controllo: durante la rivolta nel carcere casertano, un agente è stato ferito. Si allunga la lista quindi delle forze dell’ordine aggredite. La scorsa notte per tre di loro è stato necessario ricorrere alle cure sanitarie: sono stati portati in ospedale per accertamenti. Proprio gli agenti in seguito alla rivolta, hanno deciso di manifestare fuori l’ingresso del carcere.
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La rivolta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere arriva a tre giorni di distanza dalla notifica dei decreti di perquisizione relativi ai presunti pestaggi avvenuti lo scorso 6 aprile. Nell’inchiesta sono coinvolti 57 agenti, indagati anche per tortura. Proprio a questo riguardo è intervenuto Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp che chiede l’intervento del ministro della Giustizia Bonafede “completamente assente” mentre “i poliziotti sono da soli ad affrontare queste emergenze”. Beneduci ha spiegato che il detenuto che ha aggredito ieri notte un agente e lo stesso che in precedenza era andato contro sei poliziotti della penitenziaria. Situazione tesa quindi con l’ex ministro degli interni Matteo Salvini che se la prende con il responsabile della giustizia: “Bonafede sveglia -ha detto in mattinata -. Basta, il limite è stato superato”, elencando gli ultimi fatti avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
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