Asti colpita dalla droga. Nell’operazione “Fiori dell’Est, avvenuta proprio nella provincia piemontese, sono finite moltissime persone.
Asti si risveglia nella “droga”. Nella maxi-operazione, denominata “Fiori dell’Est”, eseguite ben 24 misure cautelari, emesse dal gip del Tribunale di Asti. L’indagine, grande, se non enorme, copre diversi campi: spaccio di stupefacenti, rapine, estorsioni e lesioni personali. L’operazione inoltre abbraccia diversi cittadini, italiani e stranieri assieme. Forse, una vera e propria banda del cremine, dato che le persone indagate sono ben 42. Dalla parte della giustizia le persone impiegate sono state più del triplo di quelle indagate: ben 130 poliziotti. in collaborazione con le Squadre Mobili di Torino, Alessandria, Cuneo, Vercelli, Novara, Verbania, Biella, Aosta, Genova e Pavia e con l’ausilio degli agenti del Reparto Prevenzione Crimine di Torino e di sei Unità Cinofile della polizia di Stato e polizia penitenziaria.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Traffico di droga a Milano, 15 milioni nascosti in un muro: tre arresti
Oggi Asti, due giorni fa Novara. Sono passati appena due giorni dall’alto grande intervento delle forze dell’ordine piemontesi. Parliamo del 10 giugno, quarantotto ore fa come poc’anzi detto. I carabinieri della Compagnia di Arona (Novara) hanno eseguito altre 27 misure cautelare firmate dal Gip del Tribunale di Verbania per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso e con la continuazione. L’operazione, in atto dallo scorso giugno (si parla di un anno pieno), ha messo in luce una banda di criminali albanesi. Gruppo criminale che si occupava dello spaccio di stupefacenti, tra cui prevalentemente la cocaina tra i comuni di Arona, Castelletto e altri luoghi limitrofi. Il Piemonte non conosce sosta. Se il coronavirus è una piaga ancora aperta, seppure non ai livelli della Lombardia, lo spaccio di droga non lo è di meno. Colpito amaramente nel giro di pochissime ore.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Scoperta tratta di esseri umani a Catania, le vittime erano giovani nigeriane