Il nuovo responsabile dei beni culturali della Lega, Alberto Samonà, cita le SS di Hitler ed è scontro all’interno del partito.
Alberto Samonà è stato recentemente nominato nelle fila della Lega assessore ai beni culturali della Sicilia . In un suo libro di poesie del 2001 si legge di guerrieri della luce, generati da padre antico e dalla madre terra. Questa frase è ripresa delle SS di Hitler, che aggrava ancora di più il quadro di Samonà, ex massone e stimatore di Stefano Delle Chiaie, il leader negli anni settanta dell’eversione nera.
La disapprovazione e il dissenso nei confronti del nuovo assessore è forte nel suo stesso partito. Marianna Caronia, deputata del partito di Salvini, attacca Samonà chiedendo delle scuse. Non solo per la citazione alle SS di Hitler, le cosiddette squadre della morte, ma anche per i precedenti di Alberto Samonà. A tal proposito, Caronia chiede una presa di posizione del partito, facendo dimettere Samonà per non compromettere ulteriormente la Lega.
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Le scuse di Samonà per la citazione alle SS e gli attacchi subiti
Su Facebook, Albero Samonà cerca di smorzare i toni sulla sua citazione alle SS. Condanna senza appello il nazismo, definendolo un orrore della storia, tuttavia spiega che la sua citazione era un esempio di espressione che rappresenta qualcosa di diverso in una differente epoca storica. In sua difesa, inoltre, ricorda che nel 2009, insieme a Dario Fo, tenne una conferenza all’accademia di Brera a Milano per impedire la rimozione o lo spostamento del memoriale delle vittime naziste da Auschwitz.
Claudio Fava, il presidente della commissione Antimafia, attacca Samonà e Musumeci. Secondo Fava entrambi sono dei fascisti, inoltre Samonà secondo Fava sarebbe ancora un massone incallito. Nicola Fratoianni di Leu giudica le idee di Samonà lontane dalla Costituzione italiana, guardando anche il passato del nuovo assessore. Tuttavia Salvini lo difende dopo che l’assessore ha smentito le accuse ricevute. Il leader della Lega conclude dicendo che guarda le persone per quello che fanno e prima di giudicarlo deve vederlo all’opera.
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