Zara annuncia la chiusura di 1200 negozi, a causa dei costi di gestione troppo alti a cui il flusso di vendite ridotto non riesce a tenere testa
Come ampiamente previsto, iniziano a farsi sentire gli effetti della crisi dopo quasi 3 mesi di lockdown. Anche Zara, come tante altre aziende, ha dovuto fare i conti con un trimestre nero a causa della pandemia di coronavirus, ed ha dovuto avviare il ridimensionamento. Il gruppo Inditex infatti, ha annunciato la chiusura di 1200 punti vendita, concentrati soprattutto in Asia e in Europa. Come Zara, anche tanti altri marchi che fanno capo a Inditex, come Pull&Bear, Stradivarius, Bershka, Oysho, Zara Home, Massimo Dutti e Uterque hanno subito lo stesso triste destino. La causa è dovuta soprattutto agli alti costi di affitto e di gestione, non più sostenibili a causa dei flussi di cassa ridotti.Da quasi 7500 punti vendita di Inditex, si arriverà ad un numero tra 6700 e 6900, compresa qualche nuova apertura. A pagarne le conseguenze saranno soprattutto i negozi più piccoli, mentre dovrebbero essere mantenuti i grandi negozi iconici come quello di Corso Vittorio Emanuele a Milano.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE – Viaggi all’estero, dal 30 giugno via alle restrizioni, ma con alcune eccezioni
Adesso il colosso studia un nuovo riassetto societario, dando più spazio al digitale. L’idea era già nell’aria, ma la pandemia di coronavirus ha accelerato la strategia che già era in programma, ovvero uno spostamento progressivo dalla dimensione fisica a quella online. Durante il lockdown infatti, i canali digitali hanno registrato numeri positivi. +50% nel trimestre 2019, che sale al 95% se si valuta il solo mese di aprile. La strategia di Inditex sull’e-commerce è sempre stata multicanale, coinvolgendo anche il consumatore. E’ possibile infatti acquistare online e ritirare in negozio. Inoltre, l’e-commerce può attingere dai negozi nelle vicinanze, garantendo così consegne veloci agli utenti. L’obiettivo del colosso Inditex è quello di portare il canale digitale ad un quarto delle vendite complessive entro il 2022.