Gazidis ha avuto un confronto con Ibrahimovic e altri giocatori del Milan che non l’hanno presa benissimo.
A un giorno di distanza dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia il Milan è di nuovo oggetto di grande interesse mediatico. Diversi giornali riferiscono di un confronto agitato e irrisolto tra i giocatori e l’amministratore delegato Ivan Gazidis. Il dirigente greco era in visita a Milanello dopo tre mesi di assenza. Giunto da Londra per comunicare alcune informazioni in merito alla questione degli stipendi, avrebbe riscontrato la disapprovazione di Zlatan Ibrahimovic e di altri calciatori, tra i quali il capitano Alessio Romagnoli. Assente per impegni precedenti il direttore tecnico Paolo Maldini.
L’accordo sul taglio degli stipendi raggiunto con la dirigenza a Londra e annunciato da Gazidis a Milanello prevede condizioni migliori per i giocatori, rispetto alle richieste iniziali della proprietà. La decurtazione del 50 per cento dello stipendio varrebbe soltanto per il mese di aprile. Sarebbe tuttavia “spalmata” sulle mensilità successive, rendendo la richiesta più sostenibile per i calciatori.
A prescindere dalla natura dell’accordo i giocatori del Milan, con Romagnoli in testa, avrebbero trovato inappropriata e tardiva la visita di Gazidis a Milanello, alla vigilia della partita contro la Juventus. A poco è servita la rinnovata fiducia espressa dall’amministratore delegato nelle possibilità della dirigenza di risollevare le sorti del club.
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Lo strappo tra Ibrahimovic e la dirigenza del Milan
“Non c’è un progetto, non è il mio Milan”. Sarebbero queste le parole pronunciate da Ibrahimovic, stando a quanto riportato dai giornali sportivi. L’ipotesi prevalente è che il campione svedese, attualmente indisponibile per un infortunio muscolare, possa lasciare la squadra alla fine di questa stagione.
Oltre al disappunto per la mancanza di una progettualità condivisa a Ibrahimovic viene attribuito dalla stampa un disaccordo pieno con la dirigenza in merito alla scelta di rompere con Zvonimir Boban. Proprio l’ex calciatore croato, Chief Football Officer del Milan dall’estate del 2019 a marzo di quest’anno, era stato tra i principali sostenitori del ritorno di Ibrahimovic al Milan.
Ibrahimovic potrebbe non essere il solo a lasciare il Milan. La dirigenza, riferiscono gli addetti, ha chiarito che in questo momento nessun tesserato, in qualsiasi ruolo, è sicuro del posto per l’anno prossimo. Prima ancora di subire eventuali decisioni dell’amministrazione alcuni giocatori come Giacomo Bonaventura potrebbero cambiare aria. Anche il portiere Asmir Begovic, in prestito dal Bournemouth, potrebbe lasciare presto la squadra.