Medici ed infermieri cubani eroi in patria: splendida l’accoglienza al loro ritorno a casa dopo aver lavorato all’ospedale di Crema per due mesi
I medici e gli infermieri cubani sono stati accolti da eroi al loro ritorno a L’Havana. I camici bianchi si trovavano da due mesi in Italia, giunti nel nostro Paese per dare manforte ai colleghi alle prese con la pandemia da Coronavirus.
Il loro supporto all’Ospedale Maggiore di Crema è stato fondamentale quanto apprezzato; lo stesso premier Conte che ha voluto ringraziare Cuba ed i protagonisti per essere giunti in soccorso.
Molto apprezzato in Patria il gesto encomiabile. Al loro ritorno a L’Havana infatti, i medici e gli infermieri sono stati accolti con sventolio di bandierine, clacson e trombe lungo le strade della Capitale. Una situazione di solito riservata alla Nazionale di calcio o, comunque, a qualche eroe dello sport.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>>
Aiuto prezioso in Italia, dicevamo, quello dei medici ed infermieri cubani, al pari dei sanitari russi nella bergamasca ed a quelli inviati dall’Albania, per un vero e proprio gesto di solidarietà estremo nei confronti dell’Italia, il Paese più colpito al Mondo due mesi fa.
Ma com’è la situazione invece, a Cuba? Decisamente più contenuta nell’isola la pandemia da coronavirus. Appena 2.219 casi conclamati con 84 decessi e già 1.893 guariti; numeri ottimi se confrontati con altre realtà del continente americano. Il Brasile, ad esempio, è il secondo Paese al mondo con più morti dopo gli Stati Uniti.
Cuba però continua con le misure di prevenzione, soprattutto per chi arriva dall’estero. Nell’isola infatti, sarà obbligatorio il test per tutti i turisti che arriveranno nel Paese alla riapertura delle frontiere. L’Havana resterà “off limits” e solo le spiagge saranno inizialmente riaperte.