Ancora scontri in tutta America per la morte di George Floyd: violenze e saccheggi in varie città e Twitter cancella account di suprematisti bianchi che inneggiano alla violenza
Ancora scontri, ancora violenza: America a ferro e fuoco per un’altra notte. Le proteste per la morte di George Floyd per mano di un poliziotto non si placano. A nulla valgono le minacce del presidente Donald Trump, pronto ad inviare l’esercito per riportare la situazione sotto controllo. In scena torna anche Twitter che ha cancellato un account che istigava alla violenza. Il profilo – secondo quanto riferisce lo stesso social network – era collegato a Identity Evropa, una confraternita che può essere ricondotto al movimento identitario americano che proclama la necessità per i bianchi di preservare la propria identità razziale e culturale.
L’account rimosso da Twitter, non il primo, è @ANTIFA_US: si tratta di un falso profilo che si fingeva un attivista antifa per inneggiare alla violenza. L’ipotesi che ad incendiare un clima già incandescente ci siano gruppi di primatisti bianchi prende sempre più corpo, dopo il video che mostrava come soggetti, apparentemente disinteressati alla protesta, rompessero vetrine proprio per portare agli scontri.
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Al di là della mossa di Twitter, le proteste per la morte di George Floyd vanno avanti. Ieri il referto dell’autopsia, fatta dagli esperti della famiglia della vittima, ha parlato di morte per ‘asfissia’, mentre gli scontri si susseguono. Trump ha minacciato l’utilizzo dell’esercito ma non è bastato a fermare la folla. Accanto a chi protesta per la morte del 46enne afroamericano, c’è anche chi ne approfitta. Al tramonto decine di gruppi di giovani ha saccheggiato vari negozi. Un favore a Trump che nel suo discorso ha tuonato contro Antifa e i governatori colpevoli di aver lasciato “pestare selvaggiamente” innocenti e parlando di “terrorismo domestico”.
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