Il Bonus vacanze previsto dal Decreto rilancio per far ripartire il settore turismo: a chi spetta, come funziona e come richiederlo.
Il Bonus vacanze, previsto è una misura prevista dal Decreto Rilancio al fine di aiutare le famiglie colpite dall’emergenza covid 19 e le strutture turistiche che hanno fortemente risentito della chiusura di questo periodo.
L’ammontare del bonus varia a seconda dei soggetti beneficiari: se ad usufruirne è un single, il suo ammontare sarà di 150€, una coppia avrà diritto a 300€, una famiglia di almeno tre componenti avrà diritto a 500€ di bonus.
Non tutti però potranno beneficiarne, esistono infatti dei requisiti da tenere in considerazione. In particolare è necessario che l’Isee aggiornato non superi i 40.000€ annui, occorre poi essere in possesso di un’identità digitale (Spid), ed è necessario effettuare la registrazione su un’app che sarà resa disponibile dal ministero competente tra un paio di settimane. Questa app registrerà i dati del beneficiario e genererà un Qr Code che servirà per usufruire del bonus.
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Bonus Vacanze: come ottenerlo
Si potrà usufruire del bonus per il periodo compreso tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2020. L’80% del suo ammontare sarà spendibile all’interno delle strutture aderenti, il restante 20% si potrà scaricare dall’Irpef all’interno della dichiarazione dei redditi del 2021.
Il bonus, utilizzabile un’unica volta, non è frazionabile.
Il bonus è dunque concepito come un tax credit, con il quale il decreto Rilancio riconosce alle famiglie aventi un Isee non superiore a 40.000€. Le strutture otterranno sotto forma di credito d’imposta il rimborso dello sconto effettuato alle famiglie. I pagamenti che possono essere effettuati tramite il bonus sono quelli legati ai servizi offerti in Italia alle imprese turistico ricettive, ai bed & breakfast e agli agriturismi.
La somma sarà anticipata dal turista per il 20% per poi essere recuperata come detrazione d’imposta nel momento della dichiarazione dei redditi, l’anno successivo. L’80% sarà invece anticipato dalla struttura che lo recupererà come credito d’imposta nel 2020 dopo la presentazione del modello unico 2021.
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