Coronavirus, l’Università di Parma rivela: evitato il doppio delle vittime

Uno studio dell’Università di Parma sul lockdown dovuto al Coronavirus, ha portato risultati inaspettati. Evitato il doppio di morti in più con le restrizioni

La diffusione del Coronavirus ha pervaso tutto il mondo, portando a migliaia di morti in tutti i paesi. Per far fronte all’emergenza, in Italia, come in molti paesi, è stato attuato il lockdown, ovvero la chiusura di intere regioni. L’Italia intera si è impegnata a rispettare le regole imposte dal Governo per limitare la diffusione dei contagi, chiudendo attività commerciali e restando in casa. Dopo due mesi di chiusura totale, la nostra penisola ha iniziato a riaprire negozi e bar, per poi riaprire agli spostamenti tra regioni dal prossimo 3 giugno. Dall’Università di Parma arrivano i risultati di uno studio che lascia a bocca aperta. Grazie all’informazione dei mass media e alle restrizioni attuate dal Governo, si sarebbero evitate quasi il doppio delle morti.

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Coronavirus, l’Università di Parma rivela: mass media e lockdown fondamentali

Trapani Sconfitto Coronavirus
Barellieri al lavoro ai tempi del Coronavirus © Getty Images

L‘Italia si avvia a piccoli passi verso il ritorno alla normalità. Ma per arrivare a questa situazione, in cui le attività commerciali sono riaperte e le persone circolano liberamente, sarebbe stato fondamentale il lockdown e le informazioni divulgate dai mass media. Ad affermarlo è uno studio dell’Università di Parma che insieme alla Federico II di Napoli, avrebbero effettuato uno studio su un modello matematico, dal quale sarebbe risultato che l’apporto di queste due componenti sarebbe stato fondamentale per evitare il 46% in più di contagi ed il doppio di morti. Secondo i ricercatori, l’informazione attraverso i giornalisti sarebbe stata importantissima per riportare l’80% dei dati relativi al Coronavirus, con il restante 20% che non sarebbero arrivati poiché andati dispersi o non raccolti. Questa tempestività d’informazione, avrebbe aiutato i cittadini a responsabilizzarsi nella lotta al Covid-19.

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