Nel 1963 Lyndon Johnson divenne presidente degli Stati Uniti a bordo dell’Air Force One, poche dopo l’assassinio di John Kennedy.
A bordo dell’aereo del presidente americano avvenne una parte rilevante di uno dei giorni più tragici della storia degli Stati Uniti d’America. Il 22 novembre del 1963, sullo stesso volo che trasportava la salma di John Kennedy, assassinato poco prima, il vicepresidente Lyndon Johnson divenne il 36° presidente degli Stati Uniti.
È una delle storie più tristi e conosciute che riguarda, tra le tante altre cose, l’aereo che trasporta il presidente americano. L’Air Force One è il nome assunto da qualsiasi velivolo dell’aeronautica militare statunitense nel momento in cui il presidente si trova a bordo. Nel corso degli anni è stato scelto come ambientazione per centinaia di libri e di film. In alcuni casi erano storie di presidenti che rischiavano la vita per qualcosa che accadeva a bordo.
Un esempio è “Air Force One”, del 1997, in programma stasera su Rai 3 alle 21:20. Racconta la storia di un gruppo di terroristi che riescono a introdursi nell’aereo presidenziale alla fine di una sua vista programmata a Mosca. A interpretare il ruolo del presidente fu Harrison Ford.
FORSE POTREBBE INTERESSARTI >>> Donald Trump supera il limite: meme con la bara per Biden – VIDEO
L’Air Force One con Lyndon Johnson e Jacqueline Kennedy
Intorno alle 14:30 del 22 novembre erano trascorse circa due ore dalla morte di Kennedy, assassinato a Dallas, in Texas. La stampa ne aveva dato l’annuncio ufficiale alle 13:30, in ritardo rispetto alla morte effettiva del presidente, già nota al personale medico. Questo aveva dato al vicepresidente Lyndon Johnson il tempo necessario per lasciare il Parkland Memorial Hospital, l’ospedale in cui i medici avevano tentato di salvare la vita a Kennedy.
Sull’Air Force One si ritrovarono Johnson, sua moglie Lady Bird e la moglie di Kennedy, Jacqueline, che vegliò tutto il tempo sulla bara del marito. È noto che Jacqueline lasciò provvisoriamente la stanza dell’aereo in cui si trovava la bara soltanto per seguire la prassi prevista ed essere presente al giuramento di Johnson. Il nuovo presidente giurò fedeltà alla Costituzione davanti al giudice federale Sarah T. Hughes. Anche lei era salita a bordo dell’Air Force One a Dallas, proprio per assolvere al suo dovere all’interno della cerimonia.
Il Boeing VC-137C usato da Kennedy
L’aereo con Johnson e la salma di Kennedy fece quindi rientro a Washington, nella base aerea Andrews, intorno alle 18:30. Come da prassi per un Air Force One, il mezzo avrebbe potuto volare ancora per migliaia di chilometri, e persino essere rifornito in volo, se necessario.
La stanza dell’Air Force One in cui si era svolto il giuramento era l’ufficio presidenziale. L’aereo era il Boeing VC-137C che Kennedy aveva contribuito a rendere ulteriormente consueto e standard per i voli presidenziali. Lo aveva usato, tra le altre cose, per il suo volo a Berlino poi divenuto celebre per il suo famoso discorso e per la frase “Ich bin ein Berliner”.