Il 3 giugno tocca all’Italia ma il 15 dovrebbe esserci la riapertura di tutta l’Unione Europea: viaggi all’estero senza alcun vincolo
Una linea comune, un fronte unico senza differenziazioni tra Paesi. E’ questo ciò che vorrebbe l’Unione Europea in tema di viaggi all’estero e c’è anche una data: 15 giugno. Questo il giorno in cui potrebbe tornare ad essere possibile, senza alcuna limitazione, viaggiare in Europa. O almeno è questo l’auspicio del ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, perché una conferma ufficiale a livello europeo ancora manca: l’idea è quella di un D-day europeo, un punto di ripartenza comune per salvaguardare anche il turismo.
Importante la data indicata dal responsabile della Fernesina: il 15 giugno, infatti, è il giorno in cui la Germania ha fissato la sua ripartenza. Non una scelta casuale quindi, visto che proprio al turismo proveniente dalla Germania punta l’Italia. Evitare il blocco è fondamentale per salvaguardare uno dei settori più importanti della nostra economia.
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Finora i vari Paesi dell’Ue sono andati a briglia sciolta. Così l’Italia ha deciso di riaprire le frontiere il 3 giugno, se la curva epidemiologica non dovesse segnare un nuovo rialzo, mentre la Spagna pensa di farlo a luglio. La Francia consente di arrivare senza quarantena, mentre l’Austria differenzia in base al Paese di provenienza, penalizzando proprio l’Italia e la Spagna. Poi c’è il caso a sé del Regno Unito: obbligo di quarantena a chiunque varchi il confine britannico, una presa di posizione che ha portato a dure reazioni (la Francia, ad esempio, ha attuato il principio di reciprocità inserendo la quarantena obbligatoria per i cittadini britannici).
L’obiettivo però è di creare una strategia comune: il 15 giugno è la data prescelta per il via libera ai viaggi all’estero in tutta l’Unione Europea. Ora però bisognerà passare dalla teoria alla pratica.
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