La mascherina auto-igienizzante: basta collegarla a una presa elettrica

Depositato il brevetto di una mascherina da igienizzare attaccandola alla corrente. L’invenzione di un team di ricercatori israeliani.

Un gruppo di ricercatori israeliani ha sviluppato un prototipo di mascherina per il viso la cui auto-pulizia avviene tramite una semplice presa elettrica. Basta usare il caricatore di un comune smartphone. Il sistema consiste nel riscaldamento di una fibra di carbonio capace di inattivare gli agenti patogeni accumulati sulla superficie della mascherina.

Il lavoro p di un team della facoltà di Ingegneria e scienza dei materiali al Technion di Haifa, il più autorevole istituto tecnologico della città. I ricercatori hanno presentato domanda all’Ufficio Brevetti degli Stati Uniti. Contano di poter presto mettere in commercio la mascherina autoigienizzante al costo di un dollaro.

Il prototipo dell’Israel Institute of Technology permetterebbe di risolvere una delle principali limitazioni dei dispositivi di sicurezza individuale attualmente più diffusi per combattere il coronavirus. Le comuni mascherine sono progettate per essere utilizzate una sola volta e poi buttate via. L’invenzione dei ricercatori israeliani permetterebbe di ridurre notevolmente l’impatto ambientale.

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Le mascherine auto-igienizzanti: quando saranno in vendita

mascherina autoigienizzante autopulente
(Technion.Israel/Facebook)

Un portavoce dell’Istituto tecnologico di Haifa non ha chiarito se e quando le mascherine saranno disponibili sul mercato europeo. È tuttavia abbastanza probabile che le autorità di molti paesi possano a un certo punto cominciare a valutare con più urgenza i danni all’ambiente provocati dalle mascherine usa e getta. L’inquinamento degli oceani è uno dei rischi più concreti, ha spiegato Gary Stokes, direttore dell’organizzazione non-profit OceansAsia.

Il bisogno di tutelare l’ambiente potrebbe quindi presto collidere con le esigenze di carattere sanitario. L’orientamento generale dei governi resta infatti quello di promuovere l’utilizzo delle mascherine per il viso negli spazi chiusi in cui non sia possibile rispettare il distanziamento sociale.

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