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Coronavirus, l’inalatore che cura i sintomi: risultati positivi

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Bruno De Santis

Un inalatore capace di combattere i sintomi del coronavirus alla loro prima comparsa: al via la sperimentazione domiciliare

Un inalatore capace di curare i sintomi del coronavirus: in Inghilterra entra nella fase cruciale la sperimentazione su farmaco che potrebbe evitare l’aggravarsi della sintomatologia da Covid-19. E’ l’inalatore SNG001, sperimentato dalla Synairgen, società farmaceutica con sede a Southampton, che ha annunciato la sperimentazione anche a livello domiciliare. 

Come riferisce la stessa azienda, partirà a breve lo studio SG016, grazie al quale 220 pazienti saranno curati con l’inalatore entro tre giorni dalla comparsa dei primi sintomi. Una sperimentazione che segue quella fatta in ambito ospedaliero dove ha avuto effetti positivi su 98 pazienti su 100. Ora un nuovo passo in avanti: “Se dovesse avere successo speriamo di proteggere i polmoni e prevenire l’aggravamento dei sintomi della malattia – ha spiegato l’azienda come riportato dal ‘Mirror’ – per quel che riguarda il tratto respiratorio inferiore”.

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Un inalatore contro i sintomi del coronavirus: come funziona

Ricerca sul coronavirus (Getty Images)

L’inalatore fa arrivare ai polmoni una proteina presente in natura, l’interferone beta (IFN-bet). Questa sarebbe in grado di attivare risposte antivirali dell’organismo, portando così ad una riduzione del danno cellulare e impedendo al virus di moltiplicarsi.  Fiducioso il professor Nick Francis, professore di medicina generale presso l’Università di Southampton: “Si tratta di un approccio essenziale per i soggetti più a rischio perché avanti con l’età o per altri fattori – le sue parole al tabloid britannico -. Questo inalatore potrebbe essere implementato in molte aree dell’assistenza che coinvolgono i pazienti più vulnerabili. Abbiamo un disperato bisogno – la sua conclusione – di un farmaco che possa prevenire lo sviluppo dei sintomi più gravi della malattia”.

Oltre alla sperimentazione dell’inalatore SNG001, sono centinaia le sperimentazioni in corso in tutto il mondo. Del resto la pandemia è ormai vicina ai sei milioni di contagiati (5,5 milioni) con 346mila decessi.
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