In dubbio il bonus da 600 euro per i professionisti ad aprile e maggio: norme contraddittorie nel decreto rilancio, le ultime novità
Niente bonus da 600 euro per i professionisti iscritti a casse di previdenza privata. E’ questa la novità che è contenuta nel Decreto Rilancio pubblicato in Gazzetta Ufficiale. In realtà il testo è contraddittorio: così in un articolo finanzia il bonus anche per i mesi di aprile e maggio e in un altro vieta l’indennità a chi già l’ha avuta a marzo. Un bel pasticcio che riguarda tutti i liberi professionisti che non pagano i contributi INPS. Si tratta in pratica di quei professionisti che sono iscritti ad un albo professionale e quindi anche ad una cassa previdenziale privata. Dagli avvocati agli ingegneri, passando per i giornalisti: cosa sarà di loro? Il mistero dovrà essere sciolto nei prossimi giorni ma la vicenda è di quelle destinata a far discutere.
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Niente bonus da 600 euro per i professionisti: il decreto contraddittorio
Decreto alla mano, i professionisti delle casse previdenziali private che hanno già ricevuto il bonus da 600 euro a marzo non dovrebbero poterne usufruire anche per aprile e maggio. Questo nonostante nell’articolo 78 venga alzato il finanziamento “ai fini del riconoscimento anche per i mesi di aprile e maggio 2020 dell’indennità per il sostegno del reddito dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria” da 300 milioni a 1.150 milioni. Lo stesso articolo innalza il tempo limite per la pubblicazione dei decreti attuatori da 30 a 60 giorni.
Ma non è tutto perché nell’articolo 86 si dispone il divieto di cumulo tra indennità, includendo anche quella di marzo prevista nel Decreto Cura Italia. Un vero pasticcio che secondo l’Adepp, l’associazione delle casse di previdenza, è frutto di un semplice errore materiale. Se così fosse il decreto dovrebbe essere modificato in sede di conversione parlamentare. In caso contrario per i professionisti iscritti a casse private il bonus da 600 euro di aprile e maggio non arriverà.
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