Milano, il Covid è già un ricordo: la movida “assembrata” – VIDEO

Movida Milano, venerdì sera gremito nelle zone calde di Milano, come se l’emergenza fosse finita. Beppe Sala chiede le Forze dell’Ordine

Nonostante il trend in Lombardia sullo sviluppo della pandemia di coronavirus sia positivo, il numero di contagiati resta comunque abbastanza alto, intorno ai 300 giornalieri. Ma dopo la fine del lockdown e la riapertura graduale delle attività locali, tra cui bar e ristoranti, sembra quasi che le persone abbiano dimenticato tutto. Anche ieri in una delle zone storicamente importanti per la movida milanese, tra Corso Garibaldi e Moscova, sembrava essere tornati alla situazione pre coronavirus. Assembramenti di giovani all’esterno di tutti i locali, con le mascherine abbassate sorseggiando tranquillamente i loro drink come se fosse tutto finito. Situazione preoccupante quella riportata da MilanoToday, che rischia di far salire nuovamente la curva del contagio causando nuove restrizioni, che darebbero il ko definitivo all’economia italiana.  “Capisco i ragazzi che vogliono tornare alle loro vite – aveva detto a riguardo giovedì Beppe Salama è ancora troppo rischioso. “Avremo più pattuglie e ho chiesto severità ai vigili sulle multe. Ho anche chiesto al prefetto di chiudere i locali che non rispettano le regole.”

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Movida Milano, il richiamo del Presidente Fontana non è stato ascoltato

La folla a Corso Como, Milano

“E’ bello rivedere finalmente i nostri cittadini tornare gradualmente a uscire e circolare, conquistando la nuova normalità. Ma ancora non è il momento di creare assembramenti intorno a uno spritz, è mancanza di buon senso – aveva detto giovedì il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a riguardo. Aggiungendo un richiamo agli “stupidotti”: “Chiedo agli stupidotti che non rispettano le regole che vanificare gli sforzi compiuti fino ad oggi è pura follia”. Sembra che il richiamo non abbia avuto risvolti positivi, e anzi, i “quattro” stupidotti adesso sono ben più di 4. La voglia di movida è più forte della paura del coronavirus?

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