La Serie A ha definito (o quasi) le date di inizio e fine campionato, eppure resta ancora in piedi l’idea playoff. Ma ad una condizione…
Il 13 o più probabilmente il 20 giugno per ripartire, il 20 agosto per chiudere la Serie A. Due mesi esatti nei quali si deciderà il destino di questo scudetto decisamente atipico, con i tre mesi e mezzo di buio che rendono tutto fin troppo insolito. Un po’ come se si fosse chiuso un campionato e ne iniziasse un altro, un nuovo torneo che riparte con la vecchia classifica e dura altre 13 giornate. E qui si pone il primo problema, perché i tempi per giocarle tutte si sono molto ristretti e per le squadre sarà un vero tour de force. Senza intoppi ci si può anche riuscire, a patto però che si parta a metà giugno e non ci si fermi più. Altrimenti resta quella che al momento in seno alla Lega Calcio viene vista un po’ come l’extrema ratio: l’ipotesi playoff.
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E quindi cerchiamo di capire un po’ come potrebbe configurarsi questa “pazza idea” dei playoff in Serie A. Naturalmente accompagnati anche dai playout. Un rebus non di facile soluzione. Le prime 4, le prime 6, le prime 8 o addirittura le prime 10 si giocherebbero lo scudetto, formula a specchio anche per le retrocessioni. Ma a quel punto sarebbero tante le situazioni regolamentari da definire. Al di là del numero di squadre partecipanti resterebbe prima da completare l’ultima giornata intera, per definire la classifica, poi andrebbe studiata una formula per non rendere vana la regular season. Una situazione complicata, una sorta di ultima spiaggia se le cose dovessero complicarsi davvero. Altrimenti avanti così, per chiudere normalmente il campionato pur con 3 mesi di ritardo.
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