Bonus baby sitter 2020 INPS: a chi spetta e come fare domanda
Published by
Fabiana Pasquale
5 anni ago
Bonus baby sitter: è già possibile fare domanda per questo nuovo strumento pensato dal governo al fine di dare un aiuto ai genitori lavoratori. Scopriamo quali sono i requisiti per accedervi e come fare domanda.
Il bonus baby sitter è uno dei tanti strumenti pensati dal governo per far fronte alle conseguenze derivanti dall’emergenza sanitaria. Infatti, la chiusura delle scuole pone i genitori in una situazione di difficoltà, soprattutto a seguito della riapertura delle varie attività che per molti ha segnato il ritorno a lavoro.
Con il Decreto Rilancio è stata disposta l’erogazione di 1200 euro per i genitori dipendenti, autonomi ed iscritti alla gestione separata INPS, e 2000 euro per i dipendenti della Sanità. Il bonus baby sitter si potrà utilizzare per iscrivere i bambini ai servizi integrativi per l’infanzia, socio-educativi del territorio, centri educativi e ricreativi e servizi per la prima infanzia, sia innovativi che integrativi.
Bonus baby sitter: requisiti e modalità di presentazione della domanda
Chiaramente per poter beneficiare del bonus è necessario che sussistano alcuni requisiti, vediamo quali:
– Il minore non deve aver raggiunto l’età di 12 anni al 5 marzo 2020 (fanno eccezione i ragazzi con gravi disabilità o che siano ospiti di un centro diurno);
– il genitore beneficiario deve convivere con il minore, nessuno dei due genitori deve essere titolare di sussidi di sostegno al reddito;
– in famiglia non deve esserci un altro genitore disoccupato o non lavoratore;
– chi fa richiesta non deve beneficiare del congedo parentale.
La domanda può essere inoltrata a partire dal 20 maggio.
Le modalità di inoltro sono state definite dall’INPS:
– si può dunque inoltrare la domanda online, attraverso l’app web disponibile sul sito dell’ente;
– oppure attraverso il Contact Center, chiamando da linea fissa il numero verde gratuito 803.164, oppure il numero 06.164.164 da rete mobile (la chiamata in questo caso è a pagamento, il costo dipende dalle tariffe previste dal proprio operatore telefonico);
– una terza opzione è quella di rivolgersi ai patronati insidiati nel territorio di appartenenza.