Ancora polemiche sul caso Fca con la garanzia per il prestito da 6,3 miliardi di euro chiesta dall’azienda con sede in Olanda: il Governo fissa le condizioni per l’approvazione
Ancora polemica: il prestito chiesto da Fca Italy ad Intesa San Paolo, con l’80% della cifra garantita da Sace, la società che ha come socio unico la Cassa depositi e prestiti, continua a far discutere. Duro lo scontro anche politico sulla richiesta avanzata dal gruppo della famiglia Agnelli. Su ‘Il Fatto Quotidiano’ si riportano alcune dichiarazioni provenienti da una fonte del Ministero del Tesoro. “Senza prestito, si richiesta di perdere completamente Fiat, di dare l’alibi per ridimensionare gli impianti e non portare a termine gli investimenti promessi”. Il quotidiano parla di “ricatto Fca” che “terremota partiti e giornali”. Intanto però dal Governo arrivano le condizioni per far sì che la richiesta possa ricevere esito positivo.
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I paletti per il prestito a Fca Italy sono stati fissati dal ministro Gualtieri, in alcune dichiarazioni riportate da Repubblica. Il Governo è pronto a dire sì alla richiesta dell’azienda ma soltanto ad alcune condizioni. La prima e più importante: “Con il prestito devono finanziare investimenti in Italia”. Soldi da spendere quindi nel nostro Paese per ricevere la garanzia dello Stato. Il ministro dell’Economia spiega anche che sono stati chiesti degli impegni aggiuntivi, oltre a quelli preesistenti. In particolare il rafforzamento degli investimenti in Italia, il no a delocalizzazioni e l’impegno a mantenere gli attuali livelli occupazionali.
Il Governo si avvia quindi verso il sì al prestito a Fca Italy, perché ha il “dovere di tenere ancora in Italia una grande multinazionale”, ma preannuncia severi controlli per la verifica degli impegni presi.
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