Il 18 maggio è storicamente la Giornata Internazionale dei Musei ma saranno in molti a non riaprire nonostante il via libera dell’ultimo DPCM del governo.
Da domani 18 maggio è la Giornata Internazionale dei Musei. Per una fortuita coincidenza, secondo l’ultimo DPCM del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, proprio in questo giorno potranno finalmente riaprire dopo le lunghe settimane di stop dovute alla quarantena da Coronavirus. Badate bene, potranno riaprire ma non è detto che lo faranno. Secondo Arthemisia, associazione leader nella produzione, organizzazione e realizzazione di esposizioni temporanee e permanenti artistiche e culturali, non sarà possibile prima di settembre 2020.
Fanno sapere infatti che secondo le misure di sicurezza dettate dal governo, potrà entrare un visitatore ogni 5 minuti, con un massimo quindi di 120 persone al giorno. Considerando i costi per pagare il personale di vigilanza e di biglietteria, le assicurazioni, le pulizie, gli affitti e la manutenzione sarà impossibile andare avanti. Avrebbe più senso rimanere chiusi.
Il nostro paese è a grande richiamo turistico. Non far ripartire questo settore significherebbe un altro duro colpo ad un’economia già compromessa. Un discorso a parte va fatto per i grandi parchi archeologici disseminati per tutto lo stivale: Villa Adriana, il Parco archeologico di Paestum, quello di Pompei, la valle dei Templi di Agrigento (solo per citarne alcuni), godendo di ampi spazi all’aperto avranno vita un po’ più facile. Altri ancora, potendo usufruire di questa situazione favorevole, tarderanno comunque nel riaprire i cancelli, come il Museo Nazionale Etrusco. Le casse sono vuote da mesi, adeguarsi alle linee guida che saranno presto ufficializzate sarà impossibile, almeno in queste condizioni.
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18 maggio: Giornata Internazionale dei Musei
Dicevamo che il 18 maggio è la Giornata Internazionale dei Musei. Il tema per il 2020 è Musei per l’eguaglianza: diversità e inclusione. L’evento è organizzato dall’Icom, l’International council of museums.
La ricorrenza nacque nel 1977 per testimoniare l’importanza del patrimonio culturale mondiale, per facilitare il dialogo, la democrazia e affermare il valore dell’istruzione come fondamento portante dell’umanità.
A causa dell’emergenza Coronavirus, l’organizzazione e i vari musei nel mondo che aderiscono hanno deciso di creare eventi esclusivamente online. Per saperne di più v’invitiamo a visitare il sito dell’Icom QUI.
Il tema di quest’ anno è dedicato interamente all’inclusione verso i pubblici più fragili. Avverrà tutto nel segno dell’accessibilità digitale, rafforzata da questi mesi di lockdown che ha favorito l’apertura verso fasce di popolazione prima escluse o accantonate.
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