Coronavirus e aria condizionata: le goccioline possono essere trasportate dagli impianti, ma con le giuste cautele i rischi calano
Senza ombra di dubbio a causa della pandemia di coronavirus che ha colpito il mondo intero ci stiamo apprestando ad entrare in un estate a dir poco anomala, fatta di mascherine e distanziamento sociale. Un tema molto importante in vista della stagione è quello relativo ai condizionatori, che saranno accesi quando arriverà l’ondata di caldo tipicamente estiva. Dalla Società italiana di Medicina ambientale (Sima) arriva una brutta notizia a riguardo: il coronavirus può essere trasportato dal condizionatore. Ospite su Radio Capital, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalo ha spiegato che i flussi d’aria provocati dal condizionatore potrebbero essere causa di contagio, a causa delle famose goccioline che contengono il virus, le quali potrebbero essere spostate ben oltre il metro di distanziamento.
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Coronavirus e aria condizionata: come comportarsi
Sull’argomento condizionatore è intervenuto anche il virologo dell’ospedale Galeazzi di Milano Fabrizio Pregliasco, che è stato intervistato dal Corriere della Sera: “Gli impianti industriali a doppia mandata (una pompa per l’afflusso d’aria, una per il deflusso) in questo senso sono più sicuri ed è bene tenerli sempre accesi. Per le goccioline trasportate dal flusso l’importante è non dirigersi il getto d’aria addosso, perchè la forza cinetica le abbatte al suolo. Per la pulizia è sufficiente la normale pulizia delle griglie.Per questo nei ristoranti la mascherina diventa un’esigenza di protezione, anche perchè potremmo essere tutti asintomatici e quindi infetti.”
Si ai condizionatori dunque, come sottolineato anche Lopalco, ordinario di igene dell’Università di Pisa: “Credo che un colpo di calore potrebbe fare più danno”