Per Juventus, Inter, Napoli, Roma e Atalanta circola l’ipotesi dell’esclusione dalle coppe europee a causa dei possibili ritardi legati alla rigidità dei protocolli.
Secondo alcuni giornali sportivi la UEFA starebbe considerando la possibilità di un’esclusione delle squadre italiane dalle competizioni europee. La decisione non è ufficiale e non ci sono neppure comunicati in merito da parte dell’organo di governo del calcio europeo. C’è tuttavia una diffusa consapevolezza del fatto che i protocolli stabiliti dai consulenti scientifici del governo italiano pongono seri dubbi sulla possibilità di portare a termine il campionato di Serie A entro i limiti temporali stabiliti dalla UEFA.
L’idea della UEFA è quella di permettere ai paesi di concludere i rispettivi campionati di calcio entro il 3 agosto, in un modo o nell’altro. Ci sarebbe da parte delle autorità del calcio europeo una parziale apertura rispetto alla possibilità di estendere questo lasso di tempo, almeno di un po’. In questo caso ai paesi sarebbe concessa un’altra decina di giorni di agosto.
Il problema nel caso italiano, sostengono i media sportivi, è che al momento esiste soltanto una data. Il 18 maggio è quella indicata per la ripresa degli allenamenti in gruppo, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza comprese in un protocollo tuttora in fase di validazione. Proprio la rigidità di quel protocollo rende verosimile l’ipotesi che quello che sarà poi eventualmente presentato per la ripresa del campionato vero e proprio possa essere ancora più rigido. E il tempo stringe.
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La posizione della UEFA sull’esclusione per motivi di sicurezza
Le UEFA non intende interferire con il lavoro dei singoli paesi in materia di contrasto alla diffusione del coronavirus. E la sicurezza dei calciatori e di tutti gli addetti viene messa al primo posto. È tuttavia incline a ritenere improbabile che, in attesa di un vaccino, il rischio dei contagi possa essere azzerato. Un’eventuale esclusione delle squadre italiane, ipotizzano i giornali, andrebbe letta soltanto come una conseguenza dell’impossibilità di conciliare le diverse posizioni tra i paesi.
Nella compilazione dei protocolli da seguire per la ripresa delle attività sportive stati come Germania, Regno Unito e Spagna hanno seguito una linea più attenta anche rispetto al bisogno di stare nei tempi indicati dalla UEFA. Al momento non ci sono invece indicazioni precise da parte dell’Italia né sui tempi né sulla possibilità stessa di una ripresa del campionato. Un incontro tra il presidente del Consiglio, il presidente della Figc Gabriele Gravina e il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino è atteso nei prossimi giorni.