Fase 2, protocollo in fase di studio per stabilimenti balneari e per le spiagge libere: il distanziamento sociale dovrà essere rispettato anche a mare
Con la fase 2 si sta studiando come poter aprire gli stabilimenti e le spiagge libere con un protocollo apposita. Il periodo delle vacanze si avvicina e il premier Conte ha assicurato: “Gli italiani potranno andare in vacanze e non stare sul balcone”. Il problema però è capire come sarà possibile dedicarsi alle attività che più si amano fare in vacanza, come andare al mare. Proprio su questo sono al lavoro Inail e Comitato Tecnico Scientifico. Come spiegato a Repubblica da Sergio Iavicoli, direttore del dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione Infortuni sul Lavoro, toccherà ai Comuni pensare ad evitare gli affollamenti sulle spiagge. L’idea è di creare un’app per le prenotazioni, obbligatorie non soltanto per i lidi ma anche per le spiagge pubbliche.
E se le mascherine non saranno obbligatorie, diversa la questione distanziamento sociale. Non soltanto sarà obbligatorio rispettarlo sulla spiaggia, ma toccherà mantenere un metro di distanza anche in acqua.
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Nel protocollo al vaglio degli esperti per la fase 2 del coronavirus e gli stabilimenti, si prevedono percorsi differenziati per direzione e una distanza di almeno cinque metri tra ombrelloni. Necessari inoltre almeno due metri tra sdraio e altro ombrellone. Sarà consentito mangiare sul lido solo se sarà possibile mantenere il distanziamento sociale. In caso contrario il cibo dovrà essere consumato sotto l’ombrellone.
Le stesse regole varranno anche per le spiagge libere. Accessi contingentati con numero massimo deciso dal Comune, spazi per gli ombrelloni delimitati e distanziamento sociale da mantenere anche in acqua. Al vaglio la possibilità di prenotazioni online e dei turni orari.
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