Ancora deve essere approvato il Decreto rilancio e intanto trapelano alcune novità: dai dubbi sull’ecobonus al bonus per gli autonomi, alle novità sul reddito di emergenza
Non è ancora arrivato il momento per il via libera al famoso decreto Aprile, diventato ora Decreto Rilancio. Un cambio di nome, ma anche di fatto perché nella trattativa tra le varie anime del governo alcune misure sono state modificate ed altre sono a rischio. Alcuni punti saldi però ci sono. Ad esempio è confermata la proroga della cassa integrazione in deroga per nove settimane, mentre quella della Naspi sarà valida per due mesi. Confermato anche il blocco dei licenziamenti per tre mesi. Via libera anche per il reddito di emergenza: si va dai 400 agli 800 euro al mese, in base alla numerosità del nucleo familiare. La novità è che le mensilità saranno due e non tre come si pensava in un primo momento.
Il decreto rilancio pensa anche allo smart working: chi lavora nel privato e ha figli con meno di 14 anni potrà svolgere il lavoro da casa senza accordi individuali. E in tema figli, il bonus baby sitter sarà raddoppiato e arriverà a 1.200 euro. Potranno essere spesi anche per centri estivi e servizi per l’infanzia. Altro bonus legato al lavoro a distanza è quello da 300 euro per l’elettronica.
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Continuando con le misure sul lavoro previste nel decreto rilancio, il bonus per gli autonomi Inps sale a 800 euro con la possibilità di arrivare a 1000 euro. Questo si verificherà nel caso in cui si dimostri una diminuzione del fatturato pari al 33%. Bonus da mille euro anche per i lavoratori stagionali.
Dal lavoro alla mobilità: confermato l’incentivo di 500 euro per bici e monopattini. Tra le proposte per il decreto c’è anche quella dell’innalzamento di ecobonus e sismabonus che arriverebbero al 110%: da sciogliere però i dubbi della ragioneria sui costi della misura.
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