“Parasite” è il film protagonista degli Oscar 2020, in cui ha vinto quattro premi inclusi quelli per il miglior film e per il miglior regista, Bong Joon-ho.
Con il film “Parasite” il sudcoreano Bong Joon-ho è diventato lo scorso febbraio il primo regista nella storia degli Oscar a vincere con un film non in inglese il premio principale e più ambito. Ha inoltre vinto lui stesso quello per il miglior regista, e “Parasite” si è aggiudicato anche l’Oscar per il miglior film straniero e quello per la migliore sceneggiatura originale. Apprezzato da una platea vastissima e molto eterogenea, “Parasite” ha ottenuto consensi trasversali. Ha saputo imporsi anche tra i non appassionati, pur avendo tutti i tratti tipici del film d’autore generalmente più amato dalla critica che dal pubblico.
“Parasite” sarà visibile stasera in tv, su Sky Cinema 2 alle 21:15 e su Sky Cinema #iorestoacasa 2 alle 21:45. Girato in Corea del Sud tra il 2018 e il 2019, il film racconta la storia di due famiglie collocate a livelli opposti della scala sociale. I quattro componenti della famiglia Park, in cui il padre è il CEO di un’importante multinazionale, vivono in una lussuosa villa assistiti da collaboratori domestici di ogni tipo. La famiglia Kim, composta da quattro persone, abita in un umido, sporco e malmesso seminterrato di periferia, vivendo di lavoretti occasionali e sussidi di disoccupazione.
Un contatto comune riesce a collegare i due “universi” distantissimi introducendo la figlia della famiglia Kim in casa dei Park. Da quel momento in poi una serie di eventi a catena non fa che aumentare l’integrazione inaspettata e paradossale tra le due famiglie, tra colpi di scena, momenti drammatici e anche sequenze esilaranti e grottesche.
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Oltre ad aver vinto quattro premi Oscar “Parasite” ha anche vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes e molti altri riconoscimenti in numerose manifestazioni internazionali. Costato circa 10 milioni di euro ne ha incassati 225 in tutto il mondo, a conferma di un successo non soltanto di critica ma anche commerciale.
Tra i principali motivi di gradimento del film è stata spesso riferita la continua trasgressione dei canoni estetici e culturali familiari al pubblico occidentale, per il quale risulta difficilissimo, inquadrare “Parasite”. Incuriosisce, crea attesa e suspense, spiazza costantemente, fa ridere e fa riflettere anche, moltissimo. “Ti fa sentire a casa, e poi ti leva il tappeto da sotto i piedi”, sintetizzò Clarisse Loughrey sull’Independent.
“Non è una corsa semplice, e più o meno come nella vita non-metaforica la destinazione è incerta. Lungo la strada vedrai cose strane e meravigliose”, scrisse Andrew O’Hehir su Salon. Non è un monster-movie, spiegò Ty Burr del Boston Globe, ma in un certo senso è come se lo fosse, solo che “i mostri siamo noi”.