Formula 1, cosa fare in caso di Covid positivo? La posizione della FIA

Cosa accadrebbe in caso di un pilota positivo al Covid in Formula 1? A differenza di quanto accaduto in Australia non ci sarebbe alcuna intenzione di fermare le gare. A sottolinearlo è il responsabile medico Gerard Saillant

Non ci sono ancora date ufficiali sulla partenza della stagione in Formula Uno, ma al momento l’ipotesi più accreditata sembra quella relativa al via a luglio dall’Austria, circuito che si sarebbe detto disponibile a ospitare due gare nel 2020. L’idea di Liberty Media è quella di organizzare un numero minimo di Gran Premi che possa rendere valida la stagione e al momento, pur con un calendario particolarmente fitto, non sembrano esserci problemi. Ma cosa accadrà in caso di positività al Coronavirus di un pilota? Nessuno stop delle corse: a chiarirlo Gerard Saillant, medico che si era fatto conoscere per avere eseguito l’operazione al brasiliano Ronaldo e ora responsabile della commissione medica della FIA.

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Pilota Formula 1, Covid positivo? Nessuno stop alle gare

La Formula 1 ha voglia di ripartire nonostante il Covid. Anche i piloti iniziano a scalpitare all’idea di poter scendere in pista e di poter capire in prima persona il livello di competitività delle proprie monoposto. Ovviamente nel rispetto delle attuali normative messe in atto per far sì che non possano esserci nuovi focolai di contagio da Coronavirus. L’intenzione è però quella di muoversi in maniera diversa da quanto accaduto a Melbourne, in Australia, sede del primo Gran Premio stagionale. Lì infatti la McLaren era arrivata a decidere di ritirare la squadra dopo essere stata riscontrata la positività di un membro del team, decisione a cui ha fatto seguito il rinvio della corsa.

Questa volta il Circus non sembra propenso ad alcuno stop. A chiarire la posizione della Formula Uno è Gerard Saillant, alla guida della task force di medici della FIA. Il francese avrebbe infatti stilato con i suoi collaboratori un protocollo per evitare che possano esserci fraintendimenti non appena la stagione sarà iniziata. Ad avvallare questa idea è la situazione attuale: l’emergenza sanitaria a livello mondiale resta, ma il calo del numero di casi farebbe ipotizzare che il peggio sia passato. E i tanti controlli a cui sono sottoposti i piloti renderebbe difficile rilevare tra loro positività. “Allarme e attenzione restano – ha detto Saillant ai microfoni dell’Equipe -. La situazione ora risulta comunque migliorata, in modo particolare a livello sanitario”.

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Cosa prevede il protocollo FIA

Il modo di agire predisposto dalla Formula Uno si basa sulla capacità di individuare in modo tempestività i casi di positività al Coronavirus, anche tra i piloti. Proprio questo aspetto renderebbe più semplici eventuali cure. E non renderebbe necessario fermare le gare. “I dispositivi di diagnosi che utilizziamo sono all’avanguardia – ha detto ancora Saillant -. Questo ci consente di scoprire i nuovi casi e mettere in atto l’isolamento necessario in questi casi”.

Fondamentale sembra essere il supporto della tecnologia. Gli addetti ai lavori del Circus potrebbero infatti sfruttare (senza alcun obbligo) un’applicazione pensata per rilevare i movimenti di chi circola nel paddock e capire quindi meglio come il contagio si sia originato.

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