Telefonata tra Bill Gates e Giuseppe Conte: sul tavolo il vaccino Covid

In giornata è prevista una telefonata tra Bill Gates e Giuseppe Conte. L’argomento principale sarà la ricerca di un vaccino contro il Covid.

Il fondatore di Microsoft è impegnato da qualche tempo nella ricerca di un vaccino contro il Covid insieme alla sua fondazione. Il presidente del Consiglio ha assicurato che su questi fronte l’Italia è in prima linea. Bill Gates ha già donato 250 milioni di dollari per la ricerca del vaccino ed è pronto ad assumersi i costi per le spese di produzione. A capo della Fondazione Bill and Melinda Gates con la moglie, pochi giorni fa ha riportato le sue considerazioni riguardo il ritorno alla normalità.

Ha parlato di un lento ritorno alle abitudini, che potrà durare anche uno o due anni. Ha poi sottolineato l’importanza dello stanziamento delle risorse e dei fondi necessari alla ricerca. Allo stesso tempo Conte si è fatto promotore di un piano per la cooperazione globale per la ricerca del vaccino contro il Covid.

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Bill Gates e Giuseppe Conte per il vaccino: il ruolo dei volontari

L’azienda di Pomezia Advent-Irbm, insieme allo Jenner Institute della Oxford University, sono tra i primi nella realizzazione del vaccino anti-coronavirus. Argomento principale della telefonata tra Bill Gates e Giuseppe Conte sarà proprio il vaccino, in particolare la gestione degli investimenti necessari. Il ruolo del nostro Paese nella ricerca del vaccino è di particolare importanza. Per questo motivo è necessario definire una precisa strategia organizzativa. Per adesso bisogna aspettare i risultati delle sperimentazioni e dei test.

Le prime indicazioni, derivanti dai volontari vaccinati, sembrano rassicuranti. Si parla di un prodotto sicuro e ben tollerato. A fine maggio si otterranno gli esiti definitivi, allora si potrà stabilire l’efficacia del vaccino. Secondo quanto riportato dal direttore della Advent, un esito positivo dell’iter di sperimentazione potrebbe permettere la somministrazione del vaccino per le categorie più a rischio già a dicembre.

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