Il toccante grazie della moglie di Pasquale Apicella, il poliziotto morto dopo che la sua volante è stata speronata dall’auto con a bordo dei rapinatori in fuga
Giorni di lacrime per la moglie di Pasquale Apicella, il poliziotto ucciso a Napoli nella notte tra il 26 e il 27 aprile. Una vita spezzata, una famiglia ripiegata nel dolore proprio a pochi mesi dalla gioia più grande: la nascita del secondo figlio. La vedova ha voluto ringraziare tutti quelli che “hanno pianto insieme a me ai miei bambini”. Parole toccanti, come toccante è stato il saluto riservato dai colleghi di Pasquale Apicella: sotto casa dell’agente scelto si sono spiegate le volanti di chi ha condiviso con lui le giornate di lavoro. Sirene spiegate e saluto militare davanti ai figli e alla moglie che non è riuscita a trattenere le lacrime.
Difficile farlo quando si è perso l’affetto più caro: “Lino è uscito domenica per il suo turno di lavoro e non è tornato più”. Non tornerà più, purtroppo: Lino, come lo chiamavano tutti, è deceduto dopo che l’auto sulla quale viaggiavano alcuni delinquenti (4 i rapinatori in carcere), in fuga dopo una rapina ad una banca, ha speronato la sua. Lo scontro tra la macchina dei malviventi e la volante della polizia sulla quale c’erano Apicella e un suo collega è stato fatale. “Non lo potremo più riabbracciare perché ci è stato strappato via mentre, con coraggio, faceva il suo dovere”. Ed ora c’è da rimettere in piedi una vita completamente distrutta, sommersa dal dolore. E chissà se basterà l’affetto di parenti e amici, chissà quanto servirà la solidarietà dei colleghi di Pasquale Apicella.
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“Nulla sarà più come prima per me e per i nostri bambini e non sappiamo come potrà essere il nostro futuro senza di lui”: scrive la moglie di Pasquale Apicella. Parole di dolore, messe per un attimo da parte per ringraziare chi, nei giorni del lutto, si è stretto intorno alla famiglia. Un grazie che la vedova ha voluto indirizzare al Corpo di Polizia di Stato e ai corpi armati dello Stato, ma anche ai vigili del fuoco e alle istituzioni. Un grazie che va anche “ai tantissimi concittadini che hanno voluto dimostrare la loro vicinanza con un gesto di tangibile solidarietà”. Perché il dolore segnerà per sempre la vita della famiglia Apicella, ma circondati da affetto immaginare il futuro sarà forse un po’ meno difficile.
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