Secondo un nuovo studio, nel giro di una sola generazione umana, le probabilità di sopravvivenza di un calabrone sono diminuite in media di oltre il 30%.
Con l’aumento della temperatura globale e il tasso di precipitazione sempre più estremo, è probabile che i bombi abbiano difficoltà ad adattarsi ai loro ambienti. Inoltre, le ondate di caldo e la siccità previste creeranno ambienti spesso super asciutti, che potrebbero danneggiare i fiori da cui gli insetti dipendono per il cibo.
Tra il 1975 e il 2000, il tasso di sopravvivenza dei calabroni europei è diminuito in media del 17%, mentre quello dei nordamericani è sceso del 46%. Un team di ricercatori dell’Università di Ottawa hanno creato un modello per stimare la probabilità di declino del calabrone tra 66 diverse specie presenti in Nord America ed Europa: le proiezioni incorporano le tolleranze di temperatura di ogni specie, sempre più messe alla prova da un pianeta in fase di riscaldamento. Calcolando i vari tassi di sopravvivenza, il team ha scoperto che un’estinzione di massa potrebbe avvenire nel giro di pochi decenni.
Il team ha anche osservato quanto le alte temperature più frequenti danneggino la capacità di una specie di colonizzare nuove aree e aumenti il rischio di un’estinzione locale. Anche se gli scienziati non sanno perché ciò accada, il calore probabilmente mette a dura prova il metabolismo e le fonti alimentari di un’ape. Pertanto, le specie che vivono in aree con picchi di temperatura più drastici sono particolarmente vulnerabili.
Così come tutta la natura affronta minacce di estinzione senza precedenti (in particolare gli insetti nel loro insieme), il modello potrebbe prevedere la perdita di biodiversità per altri organismi importanti.
I bombi sono grandi e pelosi per adattarsi ai climi rigidi. A differenza della maggior parte degli insetti, prosperano in regioni più fredde e più temperate e vivono raramente in aree più calde; pertanto, non sono particolarmente preparati al surriscaldamento della Terra. L’ecosistema ha bisogno di bombi perché sono i migliori impollinatori e i più efficaci nelle colture come zucca, pomodori e bacche.