Il governo intende dare vita alla riforma fiscale entro il mese di aprile

Dopo la vittoria delle regionali in Emilia-Romagna, il governo giallorosso sembra più rinfrancato e possibilista nell’arrivare a fino mandato. Per questo motivo, il premier Giuseppe Conte ha riunito i capi-delegazione della maggioranza per discutere sulle cose da fare da qui fino al 2023.

I due cardini da cui partite sono tasse e lavoro. Il premier ha confermato la necessità di un piano di riforma dell’Irpef. Vanno trovate però le risorse, anche se una è già disponibile: i 5 miliardi di euro accantonati per ridurre il cuneo fiscale nel 2021. Una legge delega in merito dovrebbe essere presentata in Parlamento entro aprile, che scongiurerebbe eventuali rimodulazioni dell’IVA. Ad accompagnarla la revisione del sistema delle detrazioni, necessaria dopo le pressioni arrivate dal Fondo Monetario Internazionale.

“Le buone intenzioni ci sono, ma necessitano di molta cautela”, ha affermato il ministro del Tesoro Gualtieri. “Il nostro obiettivo principale è ridurre le tasse per l’intero comparto lavorativo. La rimodulazione del nostro sistema di tassazione sui consumi si basa su ragioni solide. Potrebbe riuscire a generare quelle risorse aggiuntive che andrebbero a ridurre il carico fiscale. Però, altre ragioni potrebbe affermare di lasciare tutto invariato”.

Il premier Conte appare tutt’altro che contrario, considerando soprattutto che tale politica fiscale potrebbe andare a compensare l’accorpamento delle aliquote per i redditi più bassi. L’ostacolo principale è convincere tutti gli alleati di governo. Attualmente, i Cinque Stelle stanno vivendo una fase piuttosto convulsa, sancita dalle dimissioni di Luigi Di Maio dalla carica di leader. Da parte loro, non ci sono proposte valide. Per quanto riguarda Italia Viva, in vista delle prossime elezione regionali in Toscana, Renzi sta cercando di spingere affinché la riforma venga fatta a favore delle famiglie che hanno figli.

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