Secondo delle recenti dichiarazioni rilasciate a varie testate di moda, il marchio Karl Lagerfeld, dal nome del defunto designer, ha manifestato l’intenzione di liberarsi delle pellicce.
Già nel, Lagerfeld aveva espresso tutta la sua comprensione nei confronti dei movimenti anti-pelliccia sul New York Times; all’epoca era anche direttore creativo di Chanel e Fendi, assunto da quest’ultimo nel lontano 1967 per far rivivere la sua linea di pellicce. “Ho davvero molta comprensione per tutte le petizioni anti-pelliccia sparse nel mondo”, dichiarò all’epoca. “L’idea di uccidere animali in modo orribile è per me odiosa, ma penso che tutto può essere risolto se si vuole”.
Lagerfeld era noto per essere un appassionato e amante degli animali, in particolare quando si trattava del suo adorato gatto birmano, dal nome di Choupette. C’erano anche voci che affermavano che c’era una possibilità che Choupette ereditasse una enorme fortuna dopo la morte di Lagerfeld. Ora che la sua dipartita è avvenuta, l’omonimo marchio ha dichiarato che vieterà l’uso della pelliccia nei suoi prodotti.
Il 2019 è stato un grande anno per i divieti di pellicce nel settore della moda di lusso, poiché case come Versace, Gucci, Chanel e Burberry hanno tutti annunciato piani per eliminare gradualmente il materiale. Inoltre, la California è diventata il primo stato a vietare la vendita e la produzione di pellicce. New York City ha in programma di seguire l’esempio, introducendo una legislazione all’inizio di quest’anno che proibirebbe la vendita e la produzione di pellicce, a meno che tale pelliccia non sia utilizzata o provenga da materiale usato. Alcuni dati recenti mostrano che le chiusure di negozi hanno registrato il massimo storico nel 2019.