Il dato sull’evasione fiscale emerso nei primi sei mesi del 2019 parla di un +3,8% rispetto allo stesso periodo del 2018. La maggiore crescita si è avuta nel Nord Italia, dove l’imponibile evaso ha raggiunto il 5,1%. In totale, le imposte sottratte all’erario sono circa 181 miliardi di euro.
Le cinque aree analizzate dalla ricerca sono:
Economia sommersa. I lavoratori in nero sono 2,9 milioni, nella maggior parte dei casi extracomunitari e cinesi. Inoltre, 850.000 sono i lavoratori dipendenti che hanno un secondo o terzo lavoro. In questa area, l’evasione d’imposta ammonta a 34,3 miliardi di euro.
Evasione delle società di capitali. Escluse le grandi imprese, il 78% delle società di capitali ha dichiarato redditi negativi o inferiori a 10.000 euro. Quindi, niente imposte versate. Per evitare gli accertamenti fiscali, queste società chiudono nel giro di pochi anni. In questa area, l’evasione ammonta a 22,4 miliardi di euro all’anno
Economia criminale. In questa area sono contemplate le associazioni a delinquere quali mafie italiane e straniere. Nel Nord Italia, l’economia generata da queste organizzazioni è aumentata del 18,7%, con un’evasione fiscale pari a 78,2 miliardi di euro.
Evasione delle big company. Una su tre di queste compagnie ha chiuso con il bilancio in negativo e, di conseguenza, non pagano le tasse. A spostare costi e ricavi tra le società appartenenti ad un gruppo specifico oppure a trasferire la tassazione in quei Paesi dove i controlli fiscali sono assenti sono il 94%. Il capitale sottratto al fisco italiano ammonta a 37,8 miliardi di euro.
Evasione dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese. Mancate emissioni di fatture fiscali, scontrini e ricevute. Il capitale sottratto al Fisco? Circa 8,7 miliardi di euro all’anno.