Risorse della Terra esaurite per quest’anno. Se fossero alla stregua di un conto corrente bancario, il 29 luglio è ufficialmente andato in rosso.
L’evento nefasto ha un nome: Earth Overshoot Day. La Global Footprint Network, organizzazione che si occupa di sostenibilità, ha calcolato che l’umanità consuma le risorse naturali in modo più veloce rispetto alla capacità di rigenerazione delle stesse da parte del pianeta. In poche parole, gli esseri umani stanno dilapidando troppo il capitale naturale, compromettendo pericolosamente le risorse in futuro. Le conseguenze? Deforestazione e accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera, con cambiamenti climatici sempre più evidenti e pericolosi.
Negli ultimi venti anni, la data che sancisce l’esaurimento annuo delle risorse è andata via via accorciandosi. Il 29 luglio, quella del 2019, è la data più breve mai registrata. La Terra è uno e consumare molto più velocemente le risorse rispetto a quelle generate dal pianeta mette a repentaglio l’esistenza della razza umana.
I maggiori colpevoli sono gli Stati Uniti. Secondo l’organizzazione, se il resto della popolazione mondiale vivesse come gli americani, ci vorrebbero ben cinque terre per soddisfare tutte le richieste. A pagare maggiormente i costi sono i paesi più poveri, ossia quelli che non usano eccessivamente le risorse. Alla fine, a pagare di più per i cambiamenti climatici saranno proprio loro piuttosto che gli Stati Uniti.
Questi dati sono arrivati alcuni mesi dopo la pubblicazione da parte delle Nazioni Unite di un rapporto di riferimento, il quale afferma che il ritmo di distruzione ambientale della razza umana sta mettendo in serio pericolo le basi ecologiche della società.
Insomma: continuando con questo ritmo, l’emergenza sanitaria su tutto il pianeta diverrebbe drastica, causando milioni di morti a causa dell’inquinamento atmosferico, soprattutto in zone come l’Asia, l’Africa e il Medio Oriente.