Gli ambienti calcistici già rumoreggiano, nonostante manchi ancora un mese all’inizio della serie A 2019-20. Qualche mal di pancia si avverte, così come insofferenza e dubbi di natura tecnico-tattica. Dopo Juventus-Inter, che ha riscaldato i cuori di tifosi cinesi e non, qualcuno si è lasciato andare a dichiarazioni in prospettiva futura. Azzardato farlo? Dipende dalla situazione oggettiva e soggettiva.
Non c’è dubbio che l’Inter vista a Nanchino, feudo della dinastia Zhang, abbia mostrato segnali positivi in ottica prossima stagione. La mano di Conte si è vista per lunghi tratti del primo tempo, quando la condizione fisica ancora deficitaria è riuscita ugualmente ad infondere velocità, pressing e quella mentalità che il tecnico leccese pretende dai suoi.
Sulle fasce, Candreva e Perisic hanno spesso preso il sopravvento su Cancelo e De Sciglio, mentre il giovane Sensi ha fatto vedere a centrocampo duttilità, senso della posizione e buon tiro. Basterà quanto visto per dire che l’Inter possa ambire a qualcos’altro che non sia il secondo posto? Sicuramente no. Manca ancora il centravanti richiesto da Conte, che dovrebbe essere uno tra Lukaku e Dzeko oppure entrambi (ipotesi difficile).
Ma l’ago della bilancia resta sempre in mano alla Juventus. I bianconeri sono apparsi indietro di condizione rispetto ai nerazzurri e la sensazione generale è di una squadra che fatica ancora a metabolizzare il credo di mister Maurizio Sarri. Certo, dopo sole due settimane di preparazione non è possibile chiedere più di quanto si è visto. Ma gli esperti chiusi nei salotti delle varie emittenti televisive sono convinte che ci vorrà tempo prima che i giocatori della Juve riescano a mettere in pratica il gioco fatto di velocità e tocchi di prima che Sarri pretende.
Settimane o mesi? Difficile dirlo. Se così fosse, Inter e Napoli hanno il dovere di approfittarne per insidiare fin da subito il gradino più alto, appartenente da otto anni alla Juventus.