L’Agenzia delle Entrate ha reso noto le novità riguardanti le spese sanitarie che offrono agevolazioni in sede di dichiarazione dei redditi. La guida appena pubblicata mette al corrente il contribuente delle nuove disposizioni che riguarderanno i figli. Anche se non è una novità, è stata confermata la possibilità di usare in deduzione o detrazione le spese sostenute per la prole.
Tra le novità più rilevanti entreranno di diritto i contribuenti che hanno figli a carico fino a 24 anni. Proprio quest’ultima categoria viene considerata a carico soltanto se il loro reddito non è superiore ai 4.000 euro all’anno, mentre dai 25 anni in su il limite resta di 2.840,51 euro all’anno. Se, in entrambi i casi, i limiti sopra descritti verranno di fatto superati, i figli non potranno essere considerati a carico e quindi non compresi nella dichiarazione dei redditi del contribuente in merito alle spese sanitarie a loro attribuibili.
In caso contrario, la detrazione sarà possibile e l’agevolazione rientrerà nello stesso anno in cui sono state sostenute le spese. Naturalmente, a sostenerla dovrà essere il contribuente a titolo personale o per conto dei propri familiari a carico. I rimborsi non rientrano nella categoria della detrazione.
Ma a quanto ammonta in termini percentuali la detrazione delle spese sanitarie? Sempre la stessa, ossia il 19% sulla differenza tra l’importo enunciato in dichiarazione e la cifra di 129,11 euro, che non è altro che la franchigia. Però, in alcuni casi, ci sono delle spese a cui non può essere accostata alcuna tipologia di franchigia. L’importane, comunque, è che il contribuente, nel momento in cui compila la dichiarazione dei redditi, elenchi le spese sanitarie sostenute a titolo personale o per i suoi familiari a carico.