Lo scorso maggio, Marco Carta è tornato sulla scena musicale con un nuovo album, “Bagagli Leggeri”, ed ora, carico come non mai, sta arrivando in libreria con la sua seconda autobiografia intitolata “Libero di amare”.
Dopo essere stato accusato di concorso in furto aggravato per aver sottratto sei t-shirt dalla Rinascente di Milano, l’ex cantante di Amici ha continuato a lavorare sia sul fronte musicale che su quello letterario. Tuttavia il caso del furto lo ha destabilizzato non poco, tanto è vero che negli ultimi giorni non ha fatto altro che dover urlare ai media la sua innocenza.
Dopo che il giudice ha dichiarato illegittimo il suo arresto, il cantante sardo è tornato a parlare della vicenda che lo ha travolto. “Non vedo l’ora che arrivi settembre per poter affrontare la questione e poter urlare al mondo la mia innocenza”, ha raccontato durante la presentazione di “Libero di amare”.
Quando il caso è venuto fuori, Carta ha rischiato che sia l’album che il libro saltassero, ma considerati gli ultimi sviluppi, il tutto è poi tornato a posto. “Quando si è diffusa la notizia c’è stato un panico diffuso, ma subito dopo la decisione del giudice si sono calmate le acque. L’idea di dover rinviare la presentazione del disco e del libro, a cui ho aggiunto il capitolo sul furto proprio mentre stavo andando in stampa, non sarebbe stato giusto nei confronti di chi mi segue e di quelli che lavoravano a questo progetto da diversi mesi”.
Al collega Luca Dirisio, che lo ha fortemente criticato per aver parlato di questo suo caso nella trasmissione di Barbara D’Urso, Marco Carta ha risposto: “In realtà ho ricevuto commenti peggiori. Io non mi sono mai permesso di rivolgermi così ad un collega, ma questo discorso vale per chiunque. Comunque queste parole lasciano il tempo che trovano, ciccia Dirisio!”.