Con un colpo di mano il governo cancella il Bonus Nido e il Bonus Bebè tanto voluti dai precedenti governi. A metterlo nero su bianco, un disegno di legge governativo che punta a riformare i sussidi erogati a favore delle famiglie su misura di quanto prospettato dal ministro della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana.
Il ministro leghista, più volte finito al centro della polemica per via delle sue posizioni cattoconservatrici e reazionarie, ha intenzione di eliminare il Bonus Nido e il Bonus Bebè per sostituirli con un unico strumento che a conti fatti dovrebbe erogare fino a 300 euro mensili (a seconda chiaramente dell’Isee della famiglia).
Tale sussidio, quindi, metterà un po’ di ordine nella giungla degli strumenti a favore della famiglia che sono stati introdotti fino ad ora, come il Bonus Nido, il Bonus Bebè e il Bonus Mamma Domani. Secondo il ministro Fontana, infatti, “le agevolazioni in vigore sono troppo frammentarie e confusionarie e soprattutto non sono strutturali”, motivo per cui urge un tentativo di riforma.
Come già detto, l’assegno unico che verrà concesso alle famiglie cancellerà tutti i bonus attualmente in circolazione ed erogherà attorno ai 200-300 euro mensili a favore delle famiglie con bambini e con Isee inferiore a 50mila euro. Il sussidio verrà riconosciuto a partire dal settimo mese di gravidanza della madre e fino al compimento dei 18 anni del figlio. Il tutto, per un costo complessivo pari a 23 miliardi di euro.
Attenzione però, perché tale sussidio non andrà a sostituire solo i Bonus, ma anche gli assegni familiari e le detrazioni fiscali riconosciute per i figli a carico, per cui si tratterà di uno strumento che farà per davvero “piazza pulita”. Inoltre, il sussidio per le famiglie non entrerà in conflitto con il reddito di cittadinanza, in quanto è stato studiato come uno strumento non alternativo al reddito di cittadinanza, ma aggiuntivo.