Sono stati fatti passi in avanti sulla tragedia che ha visto come protagonista il cantante Michele Bravi. La Procura di Milano ha infatti notificato l’avviso di conclusione delle indagini, che come gli addetti ai lavori sanno, non è altro che lo step con cui si dà il via alla fase processuale.
A questo punto quindi non ci sono più dubbi: il 24enne rischia di essere condannato per omicidio stradale, o perlomeno è questa l’accusa che è stata fatta nei suoi confronti. Dopotutto nel terribile incidente che lo ha visto coinvolto, ne è uscita morta una donna di 58 anni, che al momento dello schianto era in sella alla sua moto.
Michele, che pochi attimi dopo l’incidente aveva espresso il suo “profondo dolore” per quanto era accaduto, continuerà a tenersi lontano dal mondo dello spettacolo e con l’aiuto dell’avvocato Manuel Gabrielli tenterà di difendersi dalle accuse. Nell’ambito delle indagini, il pm Alessandra Cerreti ha peraltro disposto una consulenza cinematica, per cui anche questo elemento finirà per avere un peso non indifferente in tutta questa faccenda.
Quella terribile sera del novembre scorso, il cantante era alla guida di un’auto presa a noleggio, e secondo la ricostruzione fatta dagli agenti di polizia, avrebbe fatto un’inversione vietata nei pressi di Via Chinotto, in quel di Milano, nel tentativo di immettersi nel senso di marcia opposto. Peccato però che proprio in quel momento, dalla corsia opposta sopraggiungesse una donna in sella ad una moto, che non riuscendo ad evitare l’auto ha finito per schiantarsi contro la portiera dell’auto. La donna, 58 anni, è morta un’ora dopo sul lettino dell’Ospedale San Carlo.
Michele Bravi, sottoposto ai vari test di routine, era comunque risultato negativo sia all’alcool che all’uso di sostanze stupefacenti; elemento, questo, che lo aiuterà senz’altro durante il dibattimento.