Normalmente non siamo abituati a vedere il nome di Francesco Renga associato ad una qualche polemica, ma quest’anno il Festival di Sanremo ci ha regalato anche questa novità. La frase infelice, da cui è poi scoppiata la polemica, è stata pronunciata durante il Dopofestival.
Mentre si dibatteva delle canzoni in gara, e Claudio Baglioni spiegava con una certa punta di orgoglio di aver rimesso la musica al centro della kermesse, al direttore artistico è stato chiesto come mai quest’anno ci siano così poche donne e così tanti uomini (6 donne e 18 uomini). Baglioni ha risposto che questi numeri sono semplicemente frutto del caso: il fatto è che sarebbero pervenute meno candidature femminili rispetto a quante non ne siano sopraggiunte dagli artisti maschi. Insomma, Baglioni ha liquidato la cosa come un fatto puramente statistico.
A quel punto è intervenuto Renga, che ha spiegato: “Il motivo è dovuto ad una constatazione fisica, di vocalità: la voce maschile è più armoniosa, più gradevole, mentre quelle femminili aggraziate, dolci e belle sono sicuramente poche, o comunque sia sono molte meno rispetto a quelle maschili”. Il direttore artistico, evidentemente fiutata l’infelicità della frase, ha subito giocato d’anticipo: “Potete dissociarvi da queste dichiarazioni”, ha precisato.
In effetti, subito dopo la dichiarazione di Renga il pubblico ha cominciato a mormorare. Il cantante ha quindi tentato di spiegarsi meglio: “La voce maschile ha una gradevolezza migliore, è per questo che ci sono più cantanti uomini. Quella femminile invece ha delle frequenze diverse, vengono apprezzate per davvero soltanto quando sono davvero speciali”.
Insomma, ogni parola che tentava di aggiungere, Renga non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Se lì per lì l’argomento è stato chiuso senza troppe polemiche, lo stesso non lo si può dire per i social, dove le frasi di Renga stanno scatenando tuttora un’infinita scia di polemiche.