La violenza, di qualunque natura essa sia, va sempre condannata con la giusta pena. Ci sono episodi di lieve entità, ma alcuni rasentano la follia e fanno comprendere quanta crudeltà ci sia nella società moderna. Se poi è un genitore, padre o patrigno che sia, ad uccidere un bambino, i limiti del comportamento umano si annichiliscono dietro un velo di bestialità scevro di ogni empatia e coscienza.
Negli ultimi giorni, questa figura è incarnata da Tony Essoubti Badre, 24enne e accusato dell’omicidio di Giuseppe, bambino di 7 anni che abitava a Cardito, nella provincia napoletana, e del ferimento della sorella di 8 anni. Nella serata di ieri, il compagno della mamma del piccolo ha confessato, giustificando il gesto folle per una sponda del nuovo letto rotta da Giuseppe mentre giocava.
Davanti al PM, l’uomo ha raccontato i particolari della vicenda. “Ho colpito i bambini con calci, pugni e schiaffi ma non ho usato nessuna scopa. L’acquisto del nuovo letto ha comportato enormi sacrifici. Ho avuto un momento di follia”. Ad assistere Badre, figlio di padre tunisino e madre italiana, c’era l’avvocato Michele Coronella. Attualmente, l’uomo è detenuto presso il carcere di Poggioreale. L’accusa è di omicidio volontario aggravato. La prima udienza è stata fissata per mercoledì.
Gli investigatori sono attualmente al lavoro per ricostruire l’intera vicenda con dovizia di particolari. In particolare, stanno cercando di stabilire quale ruolo abbia avuto in questa triste vicenda la madre dei due bambini. Fondamentali potrebbe essere i racconti della sorellina di Giuseppe, attualmente ricoverata al reparto di Neurologia dell’ospedale pediatrico di Napoli. La piccola, che ha subito forti percosse, non è in pericolo di vita ed è sostenuta da un team di psicologi.