Per Antonio Megalizzi, il giornalista italiano rimasto gravemente ferito dall’attentato al mercatino di Natale a Strasburgo, è una vera corsa contro il tempo.
Danilo Moresco, padre della sua fidanzata, ha lanciato un appello affinché per il 29enne possa arrivare una possibilità di sopravvivenza: “Stiamo cercando un luminare che possa recarsi a Strasburgo e salvarlo. Lotterò con tutte le mie forze per trovare una equipe di specialisti che possano andare a dargli un’occhiata. Dobbiamo trovare persone qualificate. Chiaramente sentirò anche la sua famiglia per capire cosa ne pensa”.
Ciò che importa, comunque, è di fare il tutto con il piede schiacciato sull’acceleratore: per Antonio, infatti, non sono rimaste molte chances, ed ogni ora che passa può rivelarsi fatale. Nel corso delle prossime 48 ore verranno valutate le condizioni del ragazzo e probabilmente sarà proprio in questo frangente che toccherà decidere se staccare o meno la spina.
“La situazione ad ora è stazionaria – ha fatto sapere Moresco -. Antonio si trova in coma farmacologico da ore, ormai. Confermo che è stato sparato alla testa, ma non sono riuscito a capire bene in che punto, perché è bendato e ha solo il viso scoperto”. Intanto qualcuno che ha risposto all’appello di Moresco c’è stato: Marco Cenzato, presidente della Società Italiana di Neurochirurgia e primario dell’ospedale Niguarda di Milano, ha detto: “Sono pronto già sabato a volare in direzione Strasburgo per confrontarmi con i colleghi francesi sulla situazione clinica del ragazzo”.
Antonio Megalizzi, originario di Trento, è stato ferito alla testa da un proiettile che gli è stato sparato contro in un attentato al mercatino di Natale di Strasburgo, città dove lavora come radiogiornalista. Il ragazzo era in compagnia di un paio di amiche quando l’attentatore lo ha colpito direttamente alla testa: “Quell’uomo si è fermato, si è appoggiato al muro e ha preso la mira puntando alle nostre teste. Era freddo, lucido”, hanno confermato le ragazze che quella terribile sera erano in compagnia di Antonio.