Sinead O’Connor è senza ombra di dubbio una grande cantante, ma come ci ha dato prova in questi anni, è anche una persona molto fragile, che ha bisogno di essere compresa e aiutata. L’ultima sua trovata, che si muove in continuità rispetto a tutta una serie di uscite di scena piuttosto clamorose, riguarda la sua conversione all’Islam. Proprio così: la celebre cantante ha abbandonato la religione cattolica per abbracciare quella islamica.
Ad annunciarlo è stata lei stessa mediante il proprio profilo Twitter, dove tra l’altro non si chiama più Sinead O’Connor, bensì Shuhada’ Davitt. Ebbene, Shuhada’ scrive: “Sono particolarmente orgogliosa di essere diventata musulmana. Questo è l’epilogo naturale di un viaggio teologico intelligente. Lo studio dei testi sacri non fa che portare all’Islam e rende tutti gli altri culti inutili. Mi verrà affidato un altro nome. Il mio nome adesso è Shuhada’”.
Oltre ad aver cambiato il nome, la cantante ha anche modificato l’immagine del profilo che anziché una sua foto ritrae uno slogan abbinato a un celebre marchio sportivo: “Indossa un hijab, semplicemente fallo!”, si legge. In ogni caso Sinead ha comunque caricato anche una foto che la ritrae con il celebre velo islamico; un’immagine in cui appare piuttosto in forma rispetto alle sue ultime comparse e in cui volge lo sguardo verso un punto indefinito.
Sinead O’Connor, 51 anni, già l’anno scorso aveva cambiato nome in Magda Davitt. Lo aveva fatto proprio durante il periodo in cui si era riconciliata appieno con la religione cattolica (perlomeno sembrava averlo fatto). Quella sua conversione al cattolicesimo destò scalpore persino in un paese cattolico come l’Irlanda, da cui Sinead ha origine. Andando indietro negli anni si scopre che la O’Connor, durante gli anni Novanta, si era fatta addirittura prete nell’ambito di una setta scissionista di stampo cattolico denominata Irish Orthodox Catholic and Apostolic Church.
Ora invece arriva così di punto in bianco la sua conversione all’Islam, che non si capisce ancora quanto sia vera e sentita considerando la sua risaputa fragilità psicologica.