Dall’India giunge un altro scioccante episodio, l’ennesimo fatto di violenza e soprusi a danno dei più deboli. Il Times of India racconta che mercoledì sera una famiglia era in viaggio verso casa a bordo di una motocicletta quando, ad un certo punto, è stata fermata nei pressi del villaggio di Sodiha, attorno le otto della sera.
I tre sono stati bloccati da un gruppo di 20 giovani armati che li ha intimati di scendere dal veicolo e di non opporre resistenza. Dopo di che gli uomini hanno preso il capofamiglia e con la forza lo hanno legato ad un albero. Approfittando del fatto che fosse neutralizzato, si sono scagliati contro la moglie e la figlia dell’uomo, stuprandole una dopo l’altra.
La donna è poi riuscita a identificare un paio di uomini e ha permesso così alle autorità di arrestare non solo loro due, ma altri nove sospettati. Poche ore dopo – ieri, per la precisione – si è riusciti ad arrestare la rimanente parte della banda. Ad aiutare la polizia nelle operazioni di ricerca e arresto dei criminali ci si è messo anche l’intero villaggio: gli abitanti della zona hanno messo in atto una serie di blocchi stradali per fare in modo che i componenti della gang non riuscissero ad allontanarsi, tenendoli in questo modo sostanzialmente “intrappolati” nel circondario.
L’ispettore di polizia Nayyer Hasnain Khan ha detto che le indagini che sono partite a seguito dell’evento hanno permesso di appurare anche altre cose. Pare infatti che i giovani artefici del crimine abbiano anche rubato denaro e telefoni cellulari a dei giovani studenti che circolavano nella zona limitrofa al luogo in cui si è svolta lo stupro di gruppo.