“Juan Carlos, a Dio non importa che tu sia gay. Lui ti ha fatto così e ti ama così e non mi interessa altro. Il Papa ti ama così come sei. Devi essere felice di ciò che sei”. Queste le parole pronunciate da Papa Francesco ad un uomo gay, tale Juan Carlos Cruz, che in tenera età è stato vittima di abusi sessuali da parte di un prete pedofilo.
Juan, nei giorni scorsi, ha raccontato a El Pais tutti i retroscena dell’incontro privato che avuto con il Santo Padre, e in quell’incontro, a quanto pare, è venuta fuori proprio la questione omosessualità. Come scrive il Guardian, quello del Papa è stato con ogni probabilità “il commento di accettazione dell’omosessualità più sorprendente che sia mai stato pronunciato dal numero uno della Chiesa cattolica romana”.
Greg Burke, portavoce della Santa Sede, non ha confermato ma neppure smentito le dichiarazioni che Cruz ha fatto alla stampa, a riprova di come i commenti di Francesco possano essere fondati.
Juan Carlos Cruz ha una vita travagliata. Da ragazzino fu violentato da padre Fernando Karadima, oggi 87enne, ma quegli abusi non vennero fuori per decenni: le gerarchie ecclesiastiche del Cile riuscirono a tenere nascosta l’intera vicenda. Anzi, quando la questione uscì a galla tacciarono le vittime degli abusi come pervertiti e bugiardi. Circa 15 giorni fa, i vescovi del Paese che sono stati coinvolti in prima persona nello scandalo pedofilia hanno rassegnato in blocco le proprie dimissioni.
Lo scandalo pedofilia nel clero e la chiacchierata confidenziale con Papa Bergoglio, hanno comunque permesso allo stesso Pontefice di tornare ad esprimersi sull’omosessualità. Dopotutto la linea di Francesco è una linea di formale apertura, tanto che anche nel 2016 disse: “I gay non vanno discriminati, ma devono essere rispettati e accompagnati. Si può condannare qualche manifestazione che offende altri, ma una persona che vive in quella condizione, che ha buona volontà e che cerca Dio, non va giudicata”.