Prima l’ha violentata e messa incinta e poi, quando si è accorto che da quel rapporto sessuale sarebbe nato un bambino, l’ha pure costretta ad abortire.
E’ a dir poco agghiacciante la storia che viene da Modena, dove un uomo originario del Ghana è finito sotto processo per violenza sessuale e abuso dei mezzi di correzione per il trattamento riservato alla figlia di soli 13 anni. Anzi, da quanto è emerso sembra che il padre non si fosse fermato qui, perché la figlia sarebbe anche stata più volte picchiata con un bastone e tenuta fuori casa, al freddo.
I fatti risalgono al 2015, quando il padre della ragazzina si è recato in un consultorio per chiedere che la figlia potesse accedere all’aborto. L’adolescente, per evitare rogne, aveva raccontato di essere stata violentata dal fratello e quindi avallato l’ipotesi che quel bambino sarebbe potuto essere figlio di un incesto tra fratelli. Ma la verità è emersa quando il Tribunale dei minori di Bologna ha avviato le opportune indagini: dalle indagini è emerso che in realtà la 13enne era stata stuprata e ingravidata dal padre, anche perché la prova del dna effettuata sul feto non poteva certo mentire.
I risultati del dna hanno infatti dimostrato che il fratello era totalmente estraneo ai fatti mentre invece risultava un inoppugnabile coinvolgimento del padre. Da qui le autorità hanno fatto partire i procedimenti a carico dell’uomo, disponendo l’allontanamento da casa della ragazzina, con il conseguente affido a un team di specialisti. La ragazzina ha così ammesso le violenze da parte del fratello, ma il “gioco da leoni” l’avrebbe appunto fatto il padre.