Prima l’ha massacrata e uccisa, poi, con le mani ancora sporche di sangue, ha dato il via a una diretta Facebook col tentativo di mettere in guardia tutte le donne che in qualche modo “irritano i loro mariti”. I fatti si sono consumati venerdì scorso a Mühlacker, nel Baden-Württemberg, in Germania.
Protagonista il 41enne rifugiato siriano Abu Marwan, che ha ripetutamente picchiato e infine accoltellato a morte la coniuge 37enne. Dopo averla uccisa barbaramente con cinque coltellate al collo, l’uomo ha avviato una diretta Facebook in cui ha ammesso fieramente l’omicidio. Dopo di che ha preso il figlio di 12 anni e se l’è data a gambe, non si sa dove. Fortunatamente Abu Marwan è stato catturato nel pieno della fuga e si trova ora in carcere.
La tragedia sarebbe avvenuta a margine di una lite conclusasi, appunto, col tragico omicidio: stando alla ricostruzione dei fatti, la donna che è rimasta uccisa si rifiutava di chiarire con l’ex marito le ragioni della loro separazione. Di lui non ne voleva più sapere. E infatti la separazione stava procedendo, tanto che alla donna era stata riconosciuta la custodia dei tre figli.
Ciò che ha scioccato l’opinione pubblica, oltre l’uccisione della povera 37enne, è anche il modo sfrontato, fiero e impavido con cui l’assassino ha ammesso l’omicidio: nella diretta Facebook il killer ha detto che le donne non devono “infastidire” i mariti, e che chi lo fa rischia di “finire in questo modo”. Incredula la padrona della casa: “Era una famiglia a modo – ha detto alla stampa – e anche i ragazzi mi sembravano molto gentili”.