Il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte continua a destare scandalo. Il numero uno del governo, già noto per via dei metodi violenti che ha adottato nei confronti degli spacciatori di droga e delle opinabili esternazioni rivolte a diverse personalità di spicco, è tornato a far parlare di sé grazie a una nuova uscita che ancora una volta sa di violenza.
Il presidente non ha fatto altro che invitare i membri dell’esercito a “sparare nella vagina” alle donne che si ribellano. Sparandogli “in quel posto”, infatti, le combattenti comuniste finirebbero per diventare donne a suo dire “fondamentalmente inutili”.
“Ci sono donne armate? Allora dite ai soldati che c’è un nuovo ordine da rispettare. Alle donne ribelli va detto che non verranno uccise ma che spareremo loro nei genitali così, senza di essi, diventeranno inutili”. Nella trascrizione ufficiale dell’intervento di Duterte la parola “vagina” è stata sostituita da dei puntini di sospensione, ma il significato è apparso chiaro a tutti dato il contesto e visto anche che tutta la stampa locale ha riportato proprio quella parola là.
Le affermazioni del presidente filippino hanno sollevato un’ondata di indignazione, a cui si è unita anche Gabriela Emmi de Jesus, componente del Gabriela Women’s Party. “L’ultimo nauseante commento di Duterte – ha detto Gabriela – incoraggia pubblicamente alla violenza nei confronti delle donne e all’impunità di questi atti. Duterte si conferma in questo modo un pericoloso macho-fascista”.
Ancora più incredibile la contro risposta di Harry Roque, portavoce del premier filippino: “Le donne hanno reagito in modo esagerato. Voglio dire, è divertente. Fatevi una risata e basta”.