L’ennesima sparatoria, di nuovo negli Usa. Il bilancio è di 5 morti. Erano le 8 ora locale di ieri (le 17 in Italia) quando, presso la scuola elementare di Rancho Tehama, a 200 km da Sacramento, un uomo ha aperto il fuoco. Il killer è stato ucciso dai poliziotti intervenuti sul posto. Sono dieci gli allievi feriti portati via in elicottero, tra cui un bambino di due anni e un altro di sei. Un uomo di 30 anni è stato trasportato in ospedale con ferite gravi. Le autorità locali parlano di “vittime in diversi luoghi”.
Il movente non si sa, i dettagli non sono ancora chiari. Le uniche notizie trapelate dicono che la sparatoria ha avuto inizio in una abitazione per poi proseguire in altri luoghi. L’epilogo è avvenuta proprio all’interno della scuola. Il killer aveva con sé un fucile semiautomatico e due pistole.
Questo episodio riaccenderà sicuramente lo scontro tra chi vorrebbe limitare l’accesso alle armi da fuoco e chi invoca il diritto a possederne, in un Paese in cui ogni anno vengono uccise un numero impressionante di persone, la cui storia recente è costellata di tragedie della follia, l’ultima a Las Vegas.
Un testimone intervistato da una tv locale ha dichiarato che l’uomo, di nome Kevin e sui cinquant’anni, era stato coinvolto in mattinata in un caso di violenza familiare. Le autorità hanno riferito che un adulto e un bambino sono stati colpiti mentre erano a bordo di un camion. Il padre di uno degli alunni della scuola elementare ha detto invece che diversi colpi d’arma da fuoco hanno infranto i vetri delle finestre dell’istituto.