Si danno del “tu”, Silvio Berlusconi e Maurizio Costanzo. Parlano per immagini e aneddoti. Si parte dagli anni della guerra e si arriva fino a oggi. In mezzo c’è davvero tutto. La passione per la musica, gli studi, i successi imprenditoriali, la scommessa della televisione, il Milan e, infine, la politica (nazionale e internazionale).
“Per molti – chiede Costanzo – Marina è la tua erede politica, io immagino pure che ne abbiate parlato”. “Sì, ne abbiamo parlato per escluderlo tassativamente – ribatte il Cavaliere – ne hanno parlato molto gli altri a sproposito, ma io non accetterei mai che uno dei miei figli subisse tutto quello che ho dovuto subire io essendo in politica”.
La famiglia torna a più riprese nell’Intervista. Cinque figli e dieci nipoti. “Sono molto fortunato”, ammette Berlusconi non senza lasciarsi andare alla commozione. Ricorda con amore il padre, che gli ha dato tutti i suoi risparmi per finanziare i suoi primi passi nell’edilizia, e mamma Rosa, che gli è stata sempre vicina anche quando ha deciso di scendere in politica.
Dopo la parentesi calcio il discorso cade immancabilmente sulla politica. Tralasciando il passato, si guarda al futuro delle prossime sfide elettorali. “Vincerai stavolta?” chiede Costanzo. “Penso di si” risponde Berlusconi “anche perché l’atmosfera è quella giusta”.
Continuando su questo discorso il Cavaliere puntualizza che “l’unica colpa che mi addosso è quella di non essere riuscito a convincere il 51% degli italiani a darmi fiducia. Adesso la chiedo e la chiederò da qui alle prossime elezioni per evitare il pericolo dei Cinque Stelle che è un pericolo assolutamente grave, andremmo al disastro e per far sì che si possa davvero cambiare il nostro Paese e si possa garantire al Paese oltre ad una vera democrazia, oltre che a una vera libertà, oltre che una vera giustizia anche un forte sviluppo e un assoluto benessere”.