Rimini, suocera smaschera il genero rapinatore

Francesco Bordone, 43 anni, aveva una doppia vita: grafico insospettabile e rapinatore violento. A smascherarlo è stata involontariamente la suocera. Macchiatosi di una tentata rapina il 19 ottobre ai danni di un gioielliere il quale, nonostante preso a martellate, è riuscito a metterlo in fuga è stato arrestato dalla squadra mobile di Rimini.

Saputo che la polizia era sulle sue tracce, aveva deciso di fare la prima mossa e costituirsi a Modena. Denunciato e rimandato a casa, il sostituto procuratore ha concluso che non bastava e ha chiesto e ottenuto dal giudice le manette.

Come si è arrivati alla sua identificazione? Del rapinatore si sapeva che aveva indossato una maschera di lattice senza capelli e che durante la fuga si era nascosto in un condominio non molto lontano dalla gioielleria. Poco dopo la rapina, con una prima perquisizione dello stabile e le testimonianze degli inquilini non si era giunto a nulla; la sera stessa però una delle residenti aveva contattato sconvolta la polizia. In una mansarda di sua proprietà e che affittava solo durante l’estate, aveva trovato un borsone sotto il letto al cui interno aveva rinvenuta un’inquietante maschera di lattice.

Come faceva il bandito ad avere le chiavi della mansarda? Gli investigatori, rinvenuto uno scontrino di un supermercato di Rimini all’interno del borsone, si sono recati nello stesso e visionato le videocamere di sorveglianza per scoprire chi era il cliente. La faccia era quella di un uomo distinto, con i capelli fluenti, magro, sulla quarantina. Non restava che dare un nome a quel volto.

Per cercare di identificarlo, i primi a visionare le immagini sono stati i proprietari della mansarda; le loro facce sconvolte e basite hanno riconosciuto in quell’uomo il loro genero. Quando gli investigatori sono arrivati a casa sua, hanno trovato soltanto lei. Era disperata, il marito le aveva appena mandato un sms in cui le chiedeva di perdonarlo e le diceva addio come uno che va ad ammazzarsi. Quella stessa maschera, hanno scoperto, compare anche in altre rapine messe a segno tra Pesaro e San Marino.

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